Gli ultimi decenni hanno prodotto una enorme mole di riflessioni e contributi sulle sfide lanciate all’educazione dalla trasformazione digitale. Dalle linee strategiche per lo sviluppo di una economia basata sulla conoscenza -definite già nel 2000 duranteil Consiglio Europeo di Lisbona -ai molti piani e strategie nazionali come il nostro Piano Nazionale Scuola Digitale, fino ai contributi di studiosi e maestri del pensiero educativo come Gardner o Morin. 

In questa ‘selva’ di competenze, abilità, dimensioni, sottodimensioni, modelli e criteri, orientarsi non è semplice e forse talvolta si corre il rischio di ragionare in maniera troppo analitica a scapito di una visione di insieme sull’educazione, sui suoi principi di fondo e sulle sue finalità di carattere generale. Temi,questi, di grande respiro che sono necessariamente chiamati in causa dal carattere epocale delle trasformazioni che stiamo vivendo.

Nel nostro lavoro di progettisti e di formatori al servizio di grandi aziende ci siamo più volte interrogati alla ricerca di idee che potessero illuminare la nostra azione educativa, arrivando a revisionare uno dei concetti che per anni ha guidato il nostro lavoro, l’idea di Maturità Lavorativa.

La nostra riflessione è partita da una constatazione che appare oggi scontata, ovvero che la capacità di utilizzare tecnologie digitali è ormai diventata una misura dell’efficacia delle persone, sia da un punto di vista lavorativo, sia da quello sociale. Comunicazione, ProblemSolving, Gestione delle relazioni, Creatività, tutte le competenze che abbiamo per anni utilizzato nella formazione, stanno acquisendo una forma nuova, nuove declinazioni che nascono dalla trasformazione tecnologica che stiamo vivendo.

Ma che succede se guardiamo le cose un po’ più ‘dall’alto’?  Cosa sta accadendo a quella che per anni abbiamo chiamato Maturità Lavorativa? Capacità e Motivazione, i due pilastri su cui poggia tradizionalmente la Maturità lavorativa, non sono più sufficienti per definire in che misura un professionista è pronto per un certo ruolo. Occorrono nuovi punti di vista e nuove dimensioni da considerare. Sono emerse così quelle che secondo noi sono le dimensioni principali di quella che definiamoMaturità Digitale. Eccole descritte in maniera sintetica.

  • Tecnica: si riferisce alla sfera delle competenze tecniche, riguardanti gli strumenti di lavoro che il digitale mette a disposizione e alle possibilità che tali strumenti offrono per pianificare, collaborare, progettare, ecc. Tali competenze riguardano il lato Hardware delle tecnologie ma soprattutto la dimensione Software, sia in termini estensivi (quali e quanti strumenti conosco per svolgere un certo tipo di attività), sia intensivi (quanto sono competente tecnicamente nell’utilizzo di specifiche soluzioni/programmi software).
  • Critica: questo secondo livello riguarda la capacità di utilizzare in maniera consapevole,in modo‘ragionato’ il digitale, comprendendo l’impatto che le tecnologie dell'informazione e della comunicazione stanno esercitando sulla società, sul lavoro in generale e sul proprio ambiente. Oltre questa consapevolezza «sistemica» sulla Digital Transformation, questo livello implica l’utilizzo del Pensiero Critico nel rapporto con le tecnologie e con i contenuti gestiti attraverso di esse.
  • Collaborativa: riguarda l’area della condivisione del lavoro attraverso l’uso di sistemi cloud, di servizi e sistemi per la collaborazione online, la capacità di mettere a disposizione le proprie risorse/conoscenze in ambiente digitale e di dare un contributo slegato da vincoli di tempo e spazio. Più in generale questo livello riguarda la capacità di lavorare in team e di risolvere problemi lavorando all’interno di ambienti digitali.
  • Creativa: riguarda la capacità di creare conoscenze nuove utilizzando strumenti e strategie basate sul digitale. Significa sviluppare la capacità di modificare la realtà (modi di affrontare i problemi, processi lavorativi, modalità di gestire le cose) alla luce di potenzialità offerte dalle nuove tecnologie. Il livello Creativo sostiene una visione induttiva e ‘negoziale’ delle competenze digitali, le definisce soprattutto come un pensiero divergente piuttosto che convergente. In altri termini non come competenze che servono a eseguire o applicare, ma qualcosa con cui si può manipolare in maniera creativa la realtà sia in termini di processi che di ambienti fisici.

L’idea di maturità digitale può essere rappresentata con un modello a cerchi concentrici in cui all’esterno si trova la dimensione Tecnica ed al centro quella Creativa.

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Il livello Creativo rappresenta dunque il ‘cuore’ del concetto, quello che maggiormente lo qualifica e pone le principali sfide dal punto di vista formativo/educativo e più in generale sul piano culturale.

Ammesso cioè che esista una nuova forma di Maturità Lavorativa che chiamiamo Digitale, in che modo si sviluppa? Quali sono i principi da seguire e le metodologie da utilizzare? Nel nostro caso la risposta a queste domande ha preso il nome di Technology Enhanced Learning, T.E.L.

Il T.E.L. può essere definito come “un’insieme di metodologie formative, basate su particolari tecnologie digitali, che enfatizzano l'interattività del processo d’apprendimento, la sperimentazione attiva dei saperi e la costruzione di nuove conoscenze”.

Nella concreta pratica formativa si tratta di soluzioni che ampliano e arricchiscono le potenzialità offerte dagli strumenti della Rete, spesso integrandosi con questi, ma che conservano specificità tecniche e potenzialità didattiche tali da impedire una loro classificazione sotto la più conosciuta denominazione e-learning.

Andando ben oltre l’idea di formazione a distanza il TEL si basa sul presupposto che le stesse tecnologie digitali, che sono forse l’elemento che maggiormente contribuisce a generare la complessità dei contesti in cui viviamo, possano essere un importante alleato dell’educazione proprio rispetto alla possibilità di capire e gestire tale complessità.

I progetti da noi realizzati utilizzando tecnologie come i Mondi virtuali (Multiplayer Virtual Worlds), la Realtà Aumentata, la Robotica Educativa (utilizzata da anni in progetti di formazione manageriale), e le Comunità di apprendimento, esprimono concretamente i valori didattici dell’approccio che definiamo TEL.

Al di là della diversità di obbiettivi formativi, destinatari e tecnologie utilizzate tali ‘drive didattici’ possono essere riassunti in sei punti rappresentati nella figura seguente.

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Ubiquità e personalizzazione: ossia ‘slegare’ l’apprendimento dai classici vincoli spazio-temporali attraverso strumenti che consentano di comunicare in maniera differente (es. sincrona o asincrona) ed aumentino la personalizzazione dei contenuti, ma anche la l’autonomia individuale rispetto alla fruizione di questi ultimi (vedi ad esempio l’uso di piattaforme di social collaboration, di dispositivi mobili o oggi di algoritmi di machine learning per personalizzare l’esperienza formativa).

Condivisione e Collaborazione: ossia fornire ai processi di apprendimento un carattere ‘intrinsecamente reticolare’ e quindi basato su modelli di comunicazione ‘a rete’ [Buchanan, 2004] che valorizzino l’interdipendenza e lo scambio continuo di feedback.

 

Sperimentazione aumentata: ovvero utilizzare tecnologie come ad esempio Serious Games[Vardisio, 2014], iSimulatori, la Robotica educativa per simulare la complessità di certi fenomeni o dinamiche che sarebbe impossibile padroneggiare nella Realtà fisica.

Coinvolgimento e motivazione: cioè puntare su approcci come la gamification per aumentare interesse e partecipazione ed usare la flessibilità di certe tecnologie anche per generare esperienze di ispirate al modello del ‘flusso’ [Csíkszentmihály, 2011].

Creazione di nuove conoscenze: ovvero lavorare secondo un’ottica Costruttivista e che spingale persone a ricercare idee e soluzioni innovative ai problemi partendo dalle potenzialità che offrono le tecnologie digitali. Dal punto di vista didattico ad esempio lavorare seguendo un modellodi co-design ossia coinvolgendo le persone nel costruire contenuti e strumenti che poi saranno realmente utilizzati [Giaconi, 2008].

Le idee che abbiamo presentato conducono dunqueadun cambio di paradigma rispetto a come concepiamo i processi di apprendimento.Pensare al digitale solo in termini di tecniche, di strumenti o tecnologie impedisce di cogliere l’autentico valore epistemologico di concetti come Maturità Digitale e T.E.L. Essi sono piuttosto un nuovo quadro di riferimento, un punto di vista che in cui i gradi di libertà e le possibilità espressive offerte dal digitale diventano il punto d’appoggio su cui fare leva per generare il cambiamento che l’evoluzione degli scenari economici impone.

Bibliografia

Buchanan M., Nexus. Perché la natura, la società, l'economia, la comunicazione funzionano allo stesso modo, A. Mondadori Editore, 2004

Chiappini P., Vardisio R., Digital maturity: what is and how to build it, in Pixel International Conference - The future of Education – Atti del Convegno, 2015

Chiappini P., Fiorese M., Vardisio R., Learning through Technologies: tools supporting EduCare project, in New caregivers for New Elderly People a cura di Biggio G., Risoprint (ClujNapoca), 2015

Chiappini P., Vardisio R., Persone e organizzazioni al tempo dell'economia digitale, in Formazione e cambiamento a cura di D. Lipari, 2016

Csíkszentmihály M., Flow. The Psychology of Optimal Experience, HarperCollins, 2011

Fiorese M., Vardisio R., Learn to Lead – L2L, Un Serious Game per imparare l’arte della leadership, Atti del VIII Convegno nazionale SIEL, Reggio Emilia, 2011

Fiorese M., Vardisio R., Teaching to Teach with Technology, Atti del VIII Convegno nazionale SIEL, Reggio Emilia 2011

Gardner H., Cinque chiavi per il futuro, Feltrinelli, 2014

Giaconi, C., Le vie del costruttivismo, Armando Editore, 2008

Morin E. Insegnare a vivere. Manifesto per cambiare l'educazione, Raffaello Cortina Editore, 2015

Vardisio R., E-learning e sviluppo delle competenze personali: il progetto S.IN.AP.S.I., in Atti del VII Convegno Annuale dell’Associazione Italiana di Scienze Cognitive, Trento 2-3 Dicembre 2010

Vardisio R., Digital maturity. A new aspect of personal and organizational development in Edukacjarynekpracyrozwoj. Obszarywsparciaiaktywizacjiwybranychgrupspolecznych a cura di M. Krawczyk-Blicharska; Jacek Szkurlat, 2015

Vardisio R., Verso l'apprendimento ubiquo, reticolare e sinecologico, in Formazione e cambiamento a cura di D. Lipari, 2017

Vardisio R., Serious game, inFormazione. I metodi, a cura di G.P. Quaglino, Raffaello Cortina, 2014

Fiorese M., Vardisio R.,A.N.G.E.L.S. – a technology enhanced learning path applied to health and safety on workplace in health context, Idec Conference, Rome 2013