La speranza si costruisce con il fare
Sono trascorse più di 33 settimane da quando è nato il progetto DEA - #donnecheammiro, una idea che ha preso forma e sostanza nel periodo del lockdown, e che è cresciuto fino a raggiungere più di 2500 membri attivi della community alla data odierna. Mi sono domandata molte volte “Perché questo gruppo?” e la risposta è sempre la stessa: “Per condividere, crescere, imparare e ispirare”. Sono questi i motivi che lo scorso 2 maggio mi hanno spinto a rendere concreta l'idea di un progetto di donne per le donne con le donne ma anche con la complicità degli uomini. In quei tristi giorni in cui le notizie erano per la maggior parte dolorose e preoccupanti, ho voluto reagire cercando il confronto con l'altro. Per me al centro di tutte le azioni c'è il bisogno di conoscere, creare, compartecipare e per questo in un periodo così complesso non potevo esimermi dall’esprimere empaticamente la mia esigenza e visione di futuro. Un domani luminoso e positivo nonostante tutto, perché credo che la speranza si costruisca con il fare. E questa iniziativa vede nella coprogettazione, fatta insieme da uomini e donne con diversi background e di differenti generazioni e anche di molteplici paesi, una opportunità di confronto, crescita e di networking, perché solo facendo rete possiamo costruire il futuro.
 
 
 
Strumenti e tecnologie per l’empowerment femminile
La community è un modo diverso di intendere il concetto di apprendimento, perché la condivisione e la fiducia alla base dell’idea stessa di comunità di persone – ancor di più se solo sul web – è il nuovo paradigma per trasformare, inventare e creare forme di collaborazione e formazione. 
Il co-design nella community spinge molto sulla partecipazione attiva dei membri, portatori di interessi e attori di primo piano nella realizzazione di momenti formativi e di discussione, utili a rendere dinamiche e coinvolgenti le occasioni di incontro e scambio. 
Scopo della community è quello di aggregare i propri membri intorno a una proposta di valore condivisa, oltre che di abilitare le persone all’empowerment, ovvero a essere responsabili della conquista della consapevolezza di sé e del controllo sulle proprie scelte per riappropriarsi del proprio potenziale. 
Attraverso l’uso di piattaforme social in ottica multichannel per raggiungere target diversi, e l’organizzazione e ideazione di numerose attività organizzate - dagli eventi online, come le maratone della partecipazione, alle presentazioni di libri, agli incontri in lingua inglese con testimonial di associazioni di donne di tutto il mondo, veri e propri momenti formativi, fino agli incontri con scienziate, scrittrici, imprenditrici e manager, oltre che con life e business coach, artiste, insegnanti, mamme, psicologhe e  dirigenti di organizzazioni pubbliche e private - la community sta acquisendo nuove competenze digitali, facendo propri gli insegnamenti e gli esempi portati all’attenzione nella community. Infatti, non a caso hanno aderito al progetto molti professionisti della comunicazione, del settore della formazione, del marketing, delle digital pr e dell’innovazione.
Le iniziative proposte - più di 120 ad oggi - sono tese alla crescita personale, all’empowerment femminile, alla leadership, al networking e alla conoscenza degli strumenti di gestione del cambiamento per giungere a una piena consapevolezza di sé, fornendo così un bagaglio utile per poter affrontare le sfide del quotidiano, che vedono principalmente (Ahimè!) le donne protagoniste.
 
Coraggio, determinazione e fallimento
I tratti che accomunano le donne e gli uomini portati ad esempio nel gruppo sono sicuramente la determinazione, l’audacia, la forza di rialzarsi dopo un fallimento e di guardare con tolleranza all’errore per poi trovare il coraggio di voltare pagina. Dalla speranza e dalla capacità di vedere oltre l'ostacolo per vincere la paura del cambiamento nasce questa community, che cerca di proporre un approccio agile al superamento delle barriere, offrendo role model a cui ispirarsi.
 
Apprendimento al centro
Focal point di DEA - #donnecheammiro è il trasferimento di conoscenza e di strumenti efficaci, frutto di sperimentazione, che rappresentano la cifra di questo inusuale percorso formativo/ informativo destinato ai membri della community e a tutte/i coloro che sono facilmente raggiungibili attraverso un uso sapiente dei canali social. Lo storytelling offre l’occasione di presentare il racconto di storie di donne – ma anche di uomini – di estrazioni sociali, generazioni, settori lavorativi e competenze molto distanti fra loro. Il fine è sempre quello di presentare storie di straordinaria quotidianità del femminile, cercando di mettere in atto comportamenti e proporre azioni per una vita in piena coscienza tesa a sostenere le trasformazioni personali, sociali e organizzative.
 
Il racconto di alcune di queste donne è contenuto nel libro di recente pubblicazione DEA -#donnecheammiro. Donne che creano rete per costruire il futuro, il primo progetto corale che ha visto coinvolti ben 30 membri del gruppo i cui proventi sono completamente destinati a progetti a favore di donne vittime di violenza. Questo nuovo progetto editoriale  è stato realizzato per dare voce e per far conoscere donne talentuose e caparbie, focalizzando l’attenzione su competenze, capacità, valori e sogni di 12 donne italiane e non che costruiscono il futuro creando reti di relazioni.
 
Dare risposte alle giuste domande
Lo spazio della community diventa il luogo dove trovare le risposte alle proprie domande, e prima ancora il luogo dove le giuste domande e la capacità di dubitare trovano risposte efficaci, concrete e reali. La relazione e la partecipazione - seppur dietro uno schermo - come basi di un metodo per affrontare e risolvere in maniera originale e creativa le sfide e produrre senso nei rapporti interpersonali. Ecco perché è nata questa community che parla di donne,  che supera i limiti della crisi per cogliere le opportunità dell’avvenire creando costantemente - anche grazie alle nuove tecnologie e al digital (siamo infatti presenti sulle principali piattaforme social Youtube Facebook Linkedin e i canali Spotify Spreaker con un podcast e su Telegram) - momenti di dibattito, riflessione, condivisione di esperienze, oltre che di risorse umane (alle volte inesplorate) per riscoprire il senso più intimo e vero della collaborazione e della co-progettazione. 
Grazie a questo esperimento digitale abbiamo ancor più compreso che proprio nelle difficoltà possono nascere le iniziative più feconde e avveniristiche.
Apprendere prendendosi cura di sé e dell'altro, aprendosi all’ascolto, al dubbio e al confronto con chi ti è accanto, e non solo sulla schermata di un monitor … Insomma, attraverso la condivisione ci si trova implicati in legami inaspettati, che ci fanno mettere in discussione e che ci accompagnano nel trovare soluzioni nuove a problemi antichi.
 
Per una società più coesa
DEA - #donnecheammiro è una esperienza di innovazione digitale e sociale, in cui si apprende camminando l'uno accanto all'altro, facendo tesoro delle suggestioni di ciascun partecipante. DEA - #Donnecheammiro permette ai propri membri di stare vicini pur nella distanza, dando vita così a un processo di trasferimento osmotico della conoscenza, che punta dritto alla creazione di un futuro in cui l’equità di genere non sarà più un obiettivo da raggiungere, ma un trampolino di lancio per una nuova definizione dell’esistente attraverso gli occhi di uomini e donne liberi, coraggiosi e compassionevoli.
 
La finestra di Overton
Le parole gli Alexandria Ocasio Cortez sono un importante approccio: “Uso i social media per ascoltare tanto quanto li uso per parlare. I social media non sono solo un posto in cui iniettare nuove idee, sono anche un luogo dove tastare il polso del discorso pubblico, un modo più onesto di capire di cosa parlano le persone, e in cosa credono…I social media sono un luogo dove spostare quella che in sociologia si chiama la finestra di Overton, cioè dove rendere popolari idee che ancora non lo sono”.  Potremmo quindi dire che la community è il posto delle visioni, delle innovazioni e dei desideri. Leggere il presente, capire quali interessi richiedano un’amplificazione (perché sui social il dibattito coinvolge davvero molte persone!) danno alla community la possibilità di diventare la piazza virtuale per manifestare liberamente le proprie opinioni e i propri sentimenti, per esplorare nuove idee, testare progetti in divenire e proporre strade alternative. Ecco perché credo che questo progetto sia un'utile prova di apprendimento per raggiungere l'equilibrio di genere, fattore essenziale per una società più coesa e inclusiva.