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Sono Giulia Di Mascio e sono nata a Roma 24 anni fa.
I miei genitori si sono entrambi laureati in economia in una delle migliori università italiane ed entrambi hanno contribuito alla mia scelta di affrontare un percorso di studio universitario prima e di completarlo all’estero poi.
Mi sono laureata nell’estate del 2016 in Economia presso la LUISS a Roma e successivamente ho intrapreso il percorso di laurea magistrale in Management nella stessa università.
Entrambi i miei percorsi di studio sono stati caratterizzati dalla mia decisione di svolgere un periodo di studio all’estero.
Durante la triennale in Economia, quando avevo 21 anni, sono andata in Inghilterra per circa 4 mesi grazie al programma Erasmus che consente a milioni di ragazzi ogni anno di studiare in uno dei paesi europei.
Attualmente, sono in Svezia per un programma di doppia laurea.

In entrambi in casi ciò che mi ha spinto a partire è stata la curiosità di sperimentare la vita universitaria in paesi notoriamente diversi dall’Italia ma europei, con persone provenienti da tanti paesi diversi paesi e con background differenti.
Inoltre, la scelta di svolgere un intero anno di studio in Svezia è stata dettata anche, e soprattutto, dalla presenza di corsi specializzati, su ciò che mi interessa, nell’università che sto frequentando.
Certo, le differenze comportamentali ci sono e la mancanza di casa si sente.
Tuttavia, dopo le prime settimane di confusione e spaesamento, alcuni luoghi iniziavano a sembrarmi familiari e costruivo le mie nuove abitudini. Le persone che fino a poco tempo prima consideravo sconosciute iniziavano a diventare amiche e parte integrante dell’esperienza.

Grazie ai 4 mesi vissuti in Inghilterra e al periodo che sto vivendo in Svezia, ho imparato ad apprezzare la diversità e renderla risorsa per arricchire la mia personalità.
Secondo me essere cittadini europei vuol dire avere la possibilità di mettersi in gioco in un contesto diverso ma non estremamente complicato dove, nonostante i rispettivi paesi di appartenenza, le persone percepiscono la presenza di un filo conduttore comune che le unisce.

Vedo l’Europa come lo strumento che connette gli individui degli Stati membri in modo piuttosto semplice, consentendogli di muoversi liberamente e di porre in essere uno scambio culturale senza precedenti.
Descriverei il cittadino europeo ideale come colui che non ha paura di muoversi in Europa perché in ogni paese ha la possibilità di trovare qualcosa che lo fa sentire un po’ a casa.