Il Fondo Nuove Competenze 2022: diario di bordo

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Nel novembre 2020 nasce il Fondo Nuove Competenze (FNC) costituito presso l'Agenzia Nazionale delle Politiche Attive del Lavoro (ANPAL), con risorse del Programma Operativo Nazionale (PON) SPAO (Sistemi Politiche Attive per l'Occupazione).
Un primo sportello si è chiuso al 30 giugno 2021 ed un secondo sportello è stato aperto il 13 dicembre 2022 e si è chiuso il 27 marzo 2023.


Cos’è il Fondo Nuove Competenze

Il FNC rimborsa esclusivamente gli oneri relativi alle ore di formazione, ovvero il 100% degli oneri contributivi ed il 60% dei costi retributivi, dei lavoratori che seguano percorsi formativi che si svolgano durante una parte dell'orario di lavoro. Le relative attività di formazione e riqualificazione possono essere sviluppate per un massimo di 200 ore per ciascun lavoratore (regola del secondo sportello).
Il contributo per l'attività formativa vera e propria (docenze, etc.) è a carico dell'azienda (se non aderente ai Fondi Interprofessionali) oppure può essere oggetto di cofinanziamento dei Fondi stessi.
A tal fine va stipulato tra imprese e rappresentanti dei lavoratori un accordo collettivo che deve prevedere i progetti formativi, i nominativi dei lavoratori coinvolti nell'intervento e la quantità di ore (comprese nell'orario di lavoro) da destinare a percorsi formativi.
Per il 2022/2023 i temi della formazione sono obbligatoriamente legati al digitale ed al "green", e tutti i corsi devono essere oggetto di certificazione o, al minimo, di messa in trasparenza delle competenze da parte di Enti abilitati.
La richiesta viene valutata "a sportello" da ANPAL, ed entro 150 giorni dall'approvazione le imprese dovranno concludere i percorsi formativi e rendicontare il costo (per quest'anno entro novembre / dicembre).
I soggetti erogatori della formazione e certificatori delle competenze devono essere obbligatoriamente Enti di formazione accreditati a livello regionale (o altri soggetti assimilabili es. Università e scuole etc.)
Un ruolo strategico è affidato dal Ministero ai Fondi Interprofessionali, i quali sono chiamati non solo a valutare le domande per la parte di loro competenza ma anche a monitorare le attività FNC (purché finanzino almeno 1 euro) ed i relativi rendiconti.


Qualche considerazione

Il FNC è stata un'iniziativa fortemente voluta dalla all'epoca Ministra del Lavoro (Movimento 5 Stelle), come alternativa alla Cassa Integrazione, perché il costo delle ore che il dipendente passa in formazione rimanesse in buona parte a carico dallo Stato e venisse salvaguardato il reddito del lavoratore.
Questo si inseriva all'epoca in uno strumento di supporto alle imprese per la ripresa post-COVID, ma anche in un'ottica di contributo statale "a pioggia" tipica delle politiche di questi ultimi anni (bi-partisan se vogliamo essere onesti).
Infatti, il modello a cui si ispira il FNC è quello di legare più saldamente gli interventi di politica passiva con quelli di politica attiva (tentativo in corso da anni ma con scarso successo – vedasi il Reddito di Cittadinanza, navigators, etc.), ma per questo forse si poteva lavorare con strumenti già esistenti.
Il risultato "reale" è stata quindi una corsa al contributo per le imprese italiane (nel secondo sportello si è dovuto mettere un tetto di 10 milioni ad impresa per questo motivo) dove la formazione (specie i 2 temi "obbligatori", non molto sentiti dalle imprese a quanto è stata l'impressione di noi operatori) è stata messa assoluto secondo piano, rispetto alla questione finanziaria.
Stiamo in effetti parlando di rimborsi di circa 2.000 euro medi a lavoratore (nel 2020 erano 4.000), importo che ovviamente non può lasciare indifferente nessun imprenditore.
Anche se nel 2022 si è impedito che le imprese facessero formazione con personale interno, obbligandole a rivolgersi ad Enti accreditati, molti elementi concorrono verso un "assalto alla diligenza" per prendere il contributo, qualsiasi sia il fabbisogno formativo reale dell'azienda.


A che punto siamo

In questo periodo (giugno – luglio 2023) stanno arrivando le approvazioni, sia di ANPAL (ente ormai dismesso tra l'altro) sia dei Fondi Interprofessionali, il problema è che i corsi avranno difficoltà a partire significativamente prima di settembre e a quel punto ci saranno solo 2 mesi per chiudere interventi anche da 200 ore a lavoratore (c'è la FAD ma non basta).
E' prevedibile quindi che molti progetti non arriveranno al 100% delle ore previste. Sarà comunque un'estate "calda" per tutti gli attori di questo processo.
Restano ancora molte incertezze sulla gestione, i controlli ed i rendiconti finali, purtroppo quest'anno ANPAL (e, da ora, il Ministero) hanno navigato sempre a vista sia sulle questioni normative (Avviso, etc.) sia sul supporto tecnico (Piattaforma, regolamenti, etc.).


Cosa abbiamo imparato finora

L'occasione di rimborsare (almeno in parte) i costi del "mancato reddito" (ovvero quando il lavoratore studia e non produce) alle imprese, specie alle PMI, è unica, e va sicuramente apprezzata.
Come questo va gestito, è tutt'altra cosa. A mio parere, il Ministero (con o senza ANPAL) non è in grado di gestire tutta questa micro-progettazione (stiamo parlando di 4.000 domande) e se proprio volesse continuare la collaborazione con i Fondi Interprofessionali dovrebbe affidare ad essi i contributi e la relativa erogazione, imponendo però degli standard omogenei, specie sulla questione degli accordi sindacali, oltre ovviamente a garantire ai Fondi di poter sostenere i costi dell'operazione (magari "restituendo" i 120 milioni di euro che ogni anno vengono sottratti da essi).
Poi l'obbligo di formare solamente su digitale o green è veramente assurdo e fuori dalla realtà delle imprese, è fondamentale quindi ripristinare il modello "libero" iniziale basato su fabbisogni reali.
Inoltre, anche la parte sugli enti accreditati e le certificazioni / messe in trasparenza obbligatorie andrebbe rivista (es. includendo anche gli enti accreditati ai Fondi Interprofessionali dotati di certificazione di qualità).

Il comitato redazionale

Myriam Ines Giangiacomo

Domenico Lipari

Giusi Miccoli

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