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"Pensare con le mani giocando, per riconnettersi alla fonte piu’ antica della nostra creativita’ e scoprire cosa ci eravamo dimenticati di sapere".
 
Il gioco è un elemento centrale della nostra vita, essenziale nell’infanzia, spesso accantonato in età adulta e per fortuna talvolta ritrovato.
Giocare, che spesso significa, “fare o costruire qualcosa” è un facilitatore di apprendimento, accelera il processo e ne cristallizza il risultato, come ampiamente dimostrato dagli studi dello psicologo Jean Piaget (1)  e dal suo collega Seymour Papert (2). 
 
Le mani “sanno ciò che noi non sappiamo di sapere”: collegate per il 70% - l’80% con le cellule cerebrali, rappresentano il luogo dove vengono spedite le conoscenze che non possono più essere trattenute dalla nostra memoria. In questo modo diventano un bacino inesauribile di riscoperta quando le lasciamo libere di agire.
 
Quindi, mettere insieme il gioco e l’utilizzo delle mani, facilita il rilascio della nostra creatività e permette l’accesso a un sapere dimenticato. 
 
Lo sanno bene i fondatori delle metodologia di facilitazione LEGO® SERIOUS PLAY® che è una tecnica per PENSARE, COMUNICARE e RISOLVERE PROBLEMI in gruppo, per mezzo dei mattoncini e degli elementi del Lego® e si basa sui principi della “conoscenza delle mani” e del “giocare con un obiettivo” (per questo si chiama serious!)
LEGO® SERIOUS PLAY® nasce negli anni ’90 grazie all’iniziativa di Kjeld Kristiansen, nipote del fondatore della Lego®. Sono gli anni in cui la modalità di giocare è rivoluzionata dalla comparsa delle piattaforme di gioco quali PS Sony, Xbox Microsoft che mettono in crisi i vecchi giocattoli. Anche i mattoncini della Lego®, da sempre sulla cresta dell’onda, perdono per la prima volta terreno. A questo punto Kristiansen avvia un profondo processo di revisione strategica all’interno dell’Azienda coinvolgendo il top management in una serie di incontri di lavoro, ma le tecniche classiche di facilitazione portano a soluzioni di business e raccomandazioni poco entusiasmanti, prive di innovazione di valore. Kristiansen non si arrende e promuove la creazione di un gruppo di lavoro, che riunisce Johan Roos and Bart Victor della IMD di Losanna e Robert Rasmussen, Direttore della ricerca educativa di Lego®, con l’ambizioso obiettivo di sviluppare un approccio strategico di Problem Solving che permetta al management di rompere barriere razionali e credenze limitanti così da aprirsi a nuovi punti di vista e quindi nuove soluzioni.
Su questi principi viene sviluppano il format di Lego® Serious Play®, che, nato come metodologia di problem solving strategico, oggi trova ampia applicazione anche nel campo dello Sviluppo Organizzativo e viene portato avanti attraverso l’attività di consulenza e formazione fondata da Robert Rasmussen all’inizio degli anni 2000, dopo aver lasciato la Lego®.

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Perché usare LEGO® SERIOUS PLAY®? 
Il LEGO® SERIOUS PLAY® è una metodologia nuova e coinvolgente, che, attraverso l’utilizzo dei mattoncini LEGO®, è in grado di far lavorare insieme team e gruppi di persone molto eterogenee, anche sconosciute, di grado ruolo ed inquadramento differente, attribuendo stesso ruolo e importanza a ognuno, con un approccio veramente democratico e di reale co-creazione.
LEGO® SERIOUS PLAY®, infatti, si avvale di una serie di tecniche capaci di coinvolgere i partecipanti o “giocatori seri”, nella costruzione di modelli che rappresentano metaforicamente le loro sfide, aspirazioni, problemi e desideri; sfide che vengono definite coerentemente con l’obiettivo dello workshop.
I partecipanti, coinvolti nel “gioco serio”, dimenticano man mano le loro timidezze e rispondono, sempre più apertamente, alle domande che il facilitatore pone loro, attraverso la “costruzione tridimensionale” del loro pensiero, delle loro idee, della loro realtà, che poi condivideranno con gli altri partecipanti. 
 
Come funziona LEGO® SERIOUS PLAY®?
Il processo che scandisce l’applicazione di questa metodologia è semplice e lineare. Nei meeting facilitati con il LEGO® SERIOUS PLAY® i partecipanti vengono stimolati per mezzo di una serie di domande - le SFIDE - coerenti con il tema oggetto della sessione, andando sempre più in profondità.
Ogni partecipante risponde alla sfida costruendo il proprio modello di LEGO®. utilizzando i mattoncini e gli elementi del LEGO®. 
Con Lego® Serious Play® i mattoncini vengono utilizzati per costruire metafore, modelli reali di concetti e idee, non per riprodurre oggetti reali.
Questi modelli in lego®. sono la base per discussioni di gruppo, condivisione di conoscenza, problem solving, generazione di prototipi, decision making e tutto questo avviene secondo i principi della co-creazione.
Quindi, ogni round di sfida è così costruito:
  • il facilitatore pone una domanda: si tratta della SFIDA che è coerente con l’oggetto del workshop
  • a questa i partecipanti rispondono attraverso la costruzione di un modello: è la costruzione del MODELLO IN LEGO utilizzando i mattoncini e gli elementi del lego 
  • segue lo STORYTELLING e cioè la condivisione che OGNUNO fa del proprio modello e cioè della propria risposta: è in questa fase che la METAFORA prende il suo significato
  • segue quindi un momento di RIFLESSIONE sia per chi ha presentato il modello che per il resto del tavolo che si è messo in ascolto.

Prima di entrare nel vivo del tema del workshop e partire con il processo di cui sopra, si passa attraverso una FASE DI “RISCALDAMENTO” delle MANI e di “raffreddamento” della nostra parte razionale.
Si tratta di due o tre “giri di prova”, durante i quali si chiede di costruire cose semplici (es: una torre, un modello con istruzioni, ecc.) che devono essere condivise subito con gli altri, in modo da fare un po’ di pratica anche nello storytelling e nell’utilizzo delle metafore.

Facciamo un esempio. Una delle prime sfide che si lanciano in occasione di un workshop per la costruzione di un TEAM IDENTITY, è di costruire un modello che racconti la propria identità , personale o professionale a seconda dell’obiettivo dato.
Una risposta reale data a questa sfida per mezzo della costruzione del modello è mostrata dall’immagine che segue:

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Questo “giocatore” si è descritto timido (è il personaggio chiuso all’interno di tanti elementi), ma curioso (curiosità rappresentata dai  vari elementi che guardano in tutte le direzioni) ed anche  stravagante (rappresentato dai diversi colori e dalle diverse forme degli elementi utilizzati).
 
 
 
 
Quali sono i vantaggi di LEGO® SERIOUS PLAY®?
LEGO® SERIOUS PLAY®  è una metodologia in grado di unire i vantaggi propri delle metodologie di facilitazione esperienziali ti tipo riflessivo e della co-creazione pura.
Grazie a questo, il beneficio dell’utilizzo di LEGO® SERIOUS PLAY® è molteplice e tocca sia la sfera delle dinamiche di gruppo che della costruzione di contenuti.
In particolare:
  • giocare con le mani libera la creatività e stimola il pensiero laterale
  • TUTTI partecipano e CONTRIBUISCONO al meeting per mezzo della costruzione dei modelli individuali di LEGO® in risposta alle sfide
  • la costruzione di modelli 3D e l’utilizzo di metafore rendono più semplice la comprensione e dunque la soluzione di temi complessi.

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Questo garantisce il raggiungimento dell’OBIETTIVO del meeting e di un RISULTATO che è concretamente e tangibilmente condiviso da tutti i partecipanti in quanto costruito con le loro mani.
Ho incontrato la metodologia LEGO® SERIOUS PLAY® alcuni anni fa quando ero alla ricerca di una modalità di facilitazione che mi permettesse di mettere in pratica i valori e i principi della Co-Creazione e dell’Action Da allora mi sono certificata con Robert Rasmussen, ho creato il mio ampio kit di lego grazie al quale ho ripreso a frequentare i negozi di giocattoli con grande soddisfazione ed ho avuto l’opportunità di condurre diverse decine di workshop su temi e con team di vario genere e numerosità, stupendomi ogni volta dell’efficacia di questa metodologia.

D’altra parte … “Si può scoprire di più su una persona in un’ora di gioco che in un anno di
conversazione
” (3).

 

 

 
 
 
(1) Jean Piaget (Neuchâtel, 9 agosto 1896 – Ginevra, 16 settembre 1980) è stato uno psicologo, biologo, pedagogista e filosofo svizzero. È considerato il fondatore dell'epistemologia genetica, ovvero dello studio sperimentale delle strutture e dei processi cognitivi legati alla costruzione della conoscenza nel corso dello sviluppo, e si dedicò molto anche alla psicologia dello sviluppo
(2) Seymour Papert (Pretoria, 29 febbraio 1928 – Blue Hill, 31 luglio 2016) è stato un matematico, informatico e pedagogista sudafricano naturalizzato statunitense Dopo aver lavorato con Jean Piaget si trasferisce negli anni sessanta al MIT per lavorare con il gruppo che si occupava di Intelligenza Artificiale, e in particolare con Marvin Minsky. Papert introduce il concetto di costruzionismo nelle teorie dell'apprendimento.
(3) Platone, Aforismi