Il libro racconta il lungo dialogo e l’ispirazione reciproca tra l’autore, un filosofo, e uno scienziato, il Prof. Carlo Perfetti, che con il suo gruppo di ricerca ha elaborato un originale metodo per la riabilitazione neurocognitiva, concepita e interpretata come processo di apprendimento in condizioni patologiche. Concentrandosi sui pesantissimi vincoli all’apprendimento che incontrano i pazienti, il riabilitatore neurocognitivo abbandona il paradigma del corpo-macchina e si interroga sulla costruzione di connessioni sensate tra gli esercizi da proporre, il passato del paziente e l’azione quotidiana nei contesti abituali, ricchi di variabili imprevedibili.

Proprio in ragione di tale interesse, la riabilitazione neurocognitiva promossa da Carlo Perfetti ha incontrato i “mondi intermedi” di Maurizio Iacono (cfr. A. M. Iacono, L’illusione e il sostituto. Riprodurre, imitare, rappresentare, Bruno Mondadori, Milano 2010 e C. Perfetti, La didattica del reale, in «Riabilitazione Neurocognitiva», VII, 1, 2011). L’impegno su cui Carlo Perfetti richiama l’attenzione riguarda il passaggio da quanto «insegnato attraverso l’esercizio» a ciò che sta fuori, alle «necessità previste dal ritorno ad affrontare la realtà: «non dobbiamo mai dimenticare – scrive Perfetti – che quello che il terapista insegna non deve essere mai circoscritto al contenuto dell’esercizio, ma si estende alla capacità di interagire con una realtà assai complessa, che di solito nell’esercizio non è presente con la sua fisicità, essendo spesso rappresentata sinteticamente dal sussidio» (Perfetti 2011, p. 10).

Il libro mostra come la teoria dei mondi intermedi elaborata da Iacono possa offrire delle chiavi filosofiche per interpretare i processi di apprendimento in termini di betweenness, evidenziando come la capacità di sostituzione, il riferimento all’assenza, il confronto tra mondi e il passaggio tra cornici siano cruciali anche quando si apprende con i pesanti vincoli delle condizioni patologiche.