Fateci caso, solo quando si parla di scuola si rimarca, con enfatica aggettivazione, l'uso di particolari tecnologie: "scuola digitale".
Provate a fare altrettanto in altri contesti. Ad esempio, un ospedale che usa la Tomografia Assiale Computerizzata (la buona vecchia TAC) e adotta conseguenti procedure diagnostiche, chiamatelo: "ospedale digitale". Oppure un giudice che usa un laptop per gestire documenti, sentenze, udienze, eccetera, lavora in un "tribunale digitale". Fa ridere, vero? E invece con la scuola no, non fa ridere, anzi, fa organizzare convegni, seminari, corsi, tutti molto seri e attenti.
Ne sono la prova vivente.

Non (solo) sostituzione, ma ridefinizione
Dal 1995 anno in cui il ministro dell'istruzione Lombardi avviò il progetto Multilab, fino ad oggi, con l'esecuzione del Piano Nazionale Scuola Digitale promosso dal governo Renzi, passando per il Programma di Sviluppo delle Tecnologie Didattiche (1997-2004 circa), sono sempre stato coinvolto nella formazione del personale docente delle scuole di ogni ordine e grado sulle tecnologie per la didattica. Oltre ad essere formatore, sono un informatico specializzato nello sviluppo di applicazioni e sistemi per la didattica. Ed è sulla scorta di questa esperienza e competenza che provo a individuare lo sviluppo più significativo del Technology Enhanced Learning nei prossimi due anni.
Ebbene, entrate in una scuola, una qualunque, come vi sembra rispetto a 20 anni fa? No, non la trovate così cambiata. Certo, nelle aule con buona probabilità invece della lavagna trovate la LIM (Lavagna Interattiva Multimediale, in pratica un computer collegato a un videoproiettore), ma sostanzialmente il modo di fare scuola non è cambiato molto, così come la sua logistica e organizzazione. Trovate ad esempio il "registro elettronico", che è appunto una semplice elettrificazione del registro cartaceo. Nella scuola, così come in generale nella Pubblica Amministrazione, sembra che il digitale venga adottato solo per sostituire uno strumento, non invece per ridefinire grazie al nuovo strumento processi e metodi.
La situazione è bene descritta dal breve filmato Metodologia ou tecnologia, in lingua portoghese ma confido che possa risultare facilmente intuibile anche a noi italiani.
Dunque, da qui a due anni cosa succederà nella scuola?
Dipende. Dipende da come e quanto le persone che operano nella scuole sono disposte a cambiare sistemi, metodi e processi, utilizzando in modo creativo e funzionale tecnologie che fuori dalla scuola le stesse persone peraltro usano senza alcun problema.
Segnali incoraggianti ci sono. Reti di scuole si sono organizzate per redigere collaborativamente libri di testo anche in formato ebook, si cominciano a esplorare metodologie didattiche che recuperano le tecniche di programmazione informatica (coding e pensiero computazionale), si fa largo anche la nozione di "robotica educativa". Il wi-fi sempre più diffuso consente di restare in aula e non spostarsi in scomodi laboratori quando si deve integrare la lezione frontale con attività digitali.

Zaini leggeri, cervelli pensanti
Prevedo, e auspico, una scuola sempre più orientata all'adozione di dispositivi mobili: tablet, smartphone, equipaggiati con opportuni software, connessi alla rete in modo sicuro, con i quali realizzare attività didattiche nuove, inedite, più coinvolgenti, motivanti ed efficaci. Insegnanti capaci di diventare registi e veri autori della didattica, non meri esecutori di didattiche altrui, esaltati dalle tecnologie e non mortificati da esse. Zaini leggeri e cervelli pensanti. Una scuola mobile, in tutti i sensi. Sia nella tipologia di dotazione tecnologica, sia nella sua concezione logistica e organizzativa, capace di adattarsi tempestivamente e in modo intelligente alle situazioni ed esigenze formative e didattiche.
Con la mia attività professionale sto cercando di fornire un contributo alla realizzazione di questo scenario, avendo sviluppato l'applicazione online ePubEditor (www.epubeditor.it), attualmente usata da oltre 40.000 insegnanti per lo sviluppo di contenuti didattici interattivi e multimediali fruibili sia in formato web che ebook.

Infografia
ePubEditor.
Eziquel Menta, 2007, Metodologia ou tecnologia.