Il "corpo" nel business, la "testa" nella ricerca. Suona un po' come uno slogan forse ma credo renda abbastanza bene il modo in cui ho fatto formazione negli ultimi 10 anni.
In realtà la passione per le tecnologie ha origini più antiche. Un diploma in informatica ai tempi in cui i calcolatori venivano etichettati come "stupidi ad alta velocità" poi, come psicologo, una passione per l'intelligenza artificiale. Circa otto anni fa con la società che dirigo inizia l'avventura con i progetti europei. Scopriamo che non siamo i soli ad interessarci di quello strano binomio, apprendimento e tecnologie, anzi che ci sono riflessioni importanti e sperimentazioni coraggiose. Da allora la mia idea di apprendimento e di formazione cambiano. Inizio a portare in azienda le idee che nascevano dai progetti di ricerca e, parallelamente, i progetti svolti per grandi aziende generano spunti da proporre per le nuove sperimentazioni.
Quale sarà lo sviluppo più significativo del TEL? Bella domanda, intanto faccio una scelta di campo, rinuncio a fare previsioni sulle tecnologie. Non è difficile immaginare che le tecnologie che già conosciamo modificheranno profondamente l'apprendimento. Internet mobile, automazione del lavoro, Internet delle cose, ecc. (si veda l'interessante ricerca di Mc Kinsey sulle tecnologie disruptive). Cosa succederà in futuro è un altro paio di maniche. Pochi decenni fa fantasticavamo di astronavi e viaggi su Marte ma nessuno aveva previsto Internet! E allora, su quali aspetti possiamo fare un legittimo sforzo di immaginazione noi che ci occupiamo di apprendimento? Partiamo dalla definizione di TEL che abbiamo elaborato in questi anni.
Un insieme di metodologie formative, basate su particolari tecnologie digitali, che enfatizzano l'interattività del processo di apprendimento, la sperimentazione attiva dei saperi e la costruzione comune delle conoscenze.
Questa definizione implica fondamentalmente due cose, che corrispondono ad altrettante linee evolutive del TEL dal punto di vista metodologico.

Due linee evolutive
In primo luogo, ispirandoci a Tim Berners-Lee (che parla di "esistenza reticolare" come cambiamento antropologico legato alla Rete) possiamo dire che l'apprendimento diventerà sempre più un Processo Reticolare ovvero ispirato al paradigma della Rete. Avrà sempre meno senso parlare di un qui-e-ora, al classico gruppo-classe impegnato in giornate di formazione. I vincoli spazio-temporali della formazione tradizionale avranno sempre meno senso all'interno del paradigma fluido della Rete. L'apprendimento potrà essere ubiquo, il che significa ad esempio integrato nelle attività lavorative quotidiane e quindi nel business superando la tradizionale dicotomia tra "imparare" e "fare". All'interno di questa Rete sempre più liquida non ci saranno solo individui, ma sempre di più anche sistemi che saranno in grado di dare e ricevere feedback in maniera sempre più intelligente. In un progetto europeo chiamato Angels (Augmented Network Generating Learning for Safaty), la realtà aumentata permetteva a medici e infermieri di "vedere" il rischio invisibile presente in ambienti ospedalieri, di interagire virtualmente con esso e di dare e ricevere feedback rispetto alla sicurezza sul lavoro con altri operatori che usavano lo stesso sistema.
In secondo luogo il TEL connoterà sempre più l'apprendimento come Processo sinecologico, termine che, in biologia, fa riferimento alle relazioni tra gli organismi, alle loro interazioni, alla loro interdipendenza e la loro coevoluzione. Tale termine sembra condensare una serie di caratteristiche che ritroviamo nel binomio apprendimento-nuove tecnologie. Alto livello di condivisione, collaborazione, interdipendenza, ma anche co-costruzione di contenuti e significati che poi diventano patrimonio comune. Il carattere sinecologico del TEL implica tutta una serie di conseguenze che toccano direttamente la progettazione dell'apprendimento e la figura del formatore.

Creare ambienti ed esperienze
Piuttosto che programmare in modo lineare e strutturato l'apprendimento, chi si occupa di formazione deve soprattutto essere in grado di creare ambienti, esperienze significative all'interno delle quali sperimentare e creare sapere. In un progetto svolto per una grande società che si occupa di energia, venti manager che realizzano impianti di produzione sono stati coinvolti nella costruzione di un serious game in grado di rappresentare le specificità del loro lavoro. Il game è stato poi usato nella formazione di giovani colleghi dei manager coinvolti come strumento di simulazione.
Reticolarità e sinecologicità sono quindi alla base dell'evoluzione del TEL e, secondo la nostra esperienza, caratteristiche che oggi rendono l'apprendimento valido e significativo. Certamente questo modo di pensare mette in crisi modelli, prassi e anche istituzioni.
Ma se è vero che apprendimento è cambiamento, che senso avrebbe un apprendimento incapace di cambiare se stesso?

Infografia
James Manyika, Michael Chui, Jacques Bughin, Richard Dobbs, Peter Bisson, and Alex Marrs, 2013, Disruptive technologies: Advances that will transform life, business, and the global economy, Report McKinsey Global Institute.
Progetto Angels.
Progetto Angels: video dimostrativo.