L'Intelligenza Artificiale (AI) si sta rapidamente affermando come una delle forze tecnologiche più trasformative della nostra epoca. I suoi impatti si estendono a ogni ambito della nostra vita, dalla sanità alla finanza, dai trasporti alla comunicazione, fino, naturalmente, all'educazione e formazione. Non si tratta, infatti, di un’innovazione contesto-specifico, ma di una 'General Purpose Technology' (GPT), paragonabile per impatto a innovazioni epocali come l'elettricità o Internet, considerato il suo potenziale di innescare trasformazioni radicali nei modelli economici, sociali e organizzativi su scala globale.
AI per studenti e insegnanti
Da un punto di vista squisitamente didattico, tra le molteplici forme di Intelligenza Artificiale, il focus è sull'AI Generativa attraverso cui – come noto - si possono generare testi di vario genere, creare immagini, comporre musica stili e persino scrivere codice informatico. E da qui si possono intuire gli scenari che una simile tecnologia apre per studenti e insegnanti. In primo luogo, l'AI rende finalmente possibile realizzare su larga scala l'apprendimento personalizzato, così dando seguito alle tante teorie pedagogiche che si soffermano sull'importanza di adattare l'istruzione ai bisogni specifici di ogni studente, rispettando i suoi ritmi, stili di apprendimento e interessi. Questo anche perché l'AI incoraggia la creatività didattica, consentendo ai docenti di progettare attività di apprendimento più coinvolgenti, interattive e innovative, e agli studenti di esplorare nuovi modi di esprimersi e di apprendere attraverso la creazione di contenuti originali e personalizzati, potenziando la loro capacità di innovazione. Ma anche perché l'AI può fornire – o assistere il docente nel farlo - feedback immediati e puntuali agli studenti durante il loro percorso di apprendimento, potenziandone l'efficacia. E ancora l'AI consente a ciascun discente – e in genere fruitore - di esplorare in modo autonomo e approfondito nuove aree di conoscenza e di sviluppare un pensiero critico più efficace attraverso l'interazione diretta con sistemi intelligenti. Per non parlare di come l'AI Generativa offre agli insegnanti la possibilità di alleggerire significativamente il proprio carico di lavoro, automatizzando attività ripetitive e amministrative, così recuperando tempo ed energie alla progettazione di lezioni innovative, al supporto personalizzato, al ruolo di mentor ed educatore di vita. E non era questa l’unica vera missione del “maestro” da Aristotele in poi?
Tuttavia, è fondamentale non pensare all'AI Generativa solo in termini di promesse e meraviglia tecnologica. Questi sistemi, infatti, presentano anche rischi significativi che non possiamo ignorare. Tra i pericoli più immediati e concreti, c'è la possibilità di creare contenuti falsi o ingannevoli, i cosiddetti 'deepfake' che contribuiscono a diffondere disinformazione su larga scala, manipolare l'opinione pubblica, danneggiare la reputazione di persone e istituzioni, alimentando e amplificando il 'misinformation ecosystem' . D’altro canto, l'AI Generativa minaccia il concetto stesso di diritto d’autore, essendo per sua stessa natura addestrata utilizzando enormi quantità di dati, tra cui spesso rientrano testi, immagini e musiche protette da copyright. Questo processo di apprendimento solleva complesse questioni legali ed etiche sull'originalità dei contenuti generati dall'AI nonché sul plagio potenziale. Inoltre, sappiamo che per operare efficacemente i sistemi di AI Generativa raccolgono ed elaborano incessantemente enormi volumi di dati, e tra questi si trovano frequentemente informazioni personali e sensibili degli utenti, il cui trattamento solleva preoccupazioni fondate circa il loro potenziale utilizzo improprio e l'urgente necessità di garantire la massima trasparenza e controllo da parte dei cittadini.

Gli algoritmi non sono neutri
E anche in classe, del resto, l'introduzione di queste tecnologie porta con sé rischi non trascurabili, che richiedono una riflessione seria e una gestione molto attenta. Oltre ai rischi di carattere generale già menzionati, dobbiamo considerare con particolare attenzione, in primo luogo, il problema dei 'bias' intrinseci nei sistemi di AI. Come autorevolmente evidenziato da numerosi studi sull'etica dell'AI applicata all'educazione, gli algoritmi di AI non sono affatto 'neutri', ma al contrario possono riflettere, e spesso amplificare, i pregiudizi e le disuguaglianze già presenti nei dati utilizzati per il loro addestramento. Un altro rischio cruciale per il contesto educativo è quello della dipendenza eccessiva dalla tecnologia. Una fiducia acritica e un utilizzo pervasivo dell'AI e degli strumenti digitali in classe potrebbero compromettere lo sviluppo di competenze fondamentali e irrinunciabili come il pensiero critico autonomo, la creatività, la capacità di concentrazione prolungata e le essenziali abilità sociali e relazionali degli studenti.
Un utilizzo critico, etico e responsabile
Di fronte a questo scenario complesso, fatto di straordinarie opportunità e di rischi concreti, diventa perciò assolutamente essenziale che docenti, studenti, e in generale tutta la comunità educante sviluppino una profonda e diffusa consapevolezza delle dinamiche dell'AI e adottino pratiche di utilizzo critico, etico e responsabile. Non possiamo permetterci in alcun modo un approccio ingenuo o passivo verso queste tecnologie. È fondamentale, anzi prioritario, promuovere e coltivare una solida 'AI literacy', che includa la comprensione di base del funzionamento degli algoritmi di AI, la capacità di valutare criticamente l'attendibilità e la parzialità delle informazioni online generate o mediate da sistemi di AI, e la competenza nel riconoscere e smascherare le potenziali manipolazioni e 'fake news' veicolate attraverso questi strumenti. Parallelamente, è cruciale promuovere una vera e propria pedagogia critica, che sviluppi negli studenti non solo abilità tecniche, ma soprattutto la capacità di mettere in discussione le tecnologie AI, non considerandole strumenti 'magici' o 'neutrali', ma prodotti umani con precise implicazioni etiche, sociali e politiche. Questo approccio pedagogico può tradursi in molteplici strategie didattiche pratiche e coinvolgenti, come la de-costruzione guidata di 'deepfake' video, la verifica rigorosa e partecipata delle fonti di informazione online generate da AI, l'organizzazione strutturata di dibattiti etici sull'uso dell'AI in diversi contesti o la realizzazione di progetti collaborativi per creare linee guida condivise per un uso responsabile dell'AI.
Infine, ma non certo per importanza, è fondamentale coltivare attivamente negli studenti un solido senso di 'agency umana' e 'autoefficacia' nei confronti della tecnologia.
Dobbiamo trasmettere con forza il messaggio che gli studenti non sono utenti passivi o 'consumatori' acritici di AI, ma attori protagonisti che possono comprendere, influenzare e orientare lo sviluppo e l'utilizzo di queste tecnologie. Per raggiungere pienamente questi ambiziosi obiettivi, diventa perciò assolutamente prioritario investire massicciamente nella formazione dei docenti. È urgente e necessario offrire loro programmi di aggiornamento professionale specifici, approfonditi e continuativi sulla consapevolezza critica dell'AI e sulle metodologie didattiche più efficaci per promuovere un utilizzo pedagogicamente valido e responsabile di questi strumenti.

Non solo scuola, non solo accademia
Ma la consapevolezza critica sull'AI non può e non deve rimanere confinata al solo mondo accademico e scolastico. È altrettanto fondamentale che il pubblico più ampio, i cittadini, le comunità nel loro complesso, siano adeguatamente e capillarmente sensibilizzati sullo stato dell'arte di questi sistemi, sui loro possibili sviluppi futuri, spesso difficili da prevedere, e sulle profonde implicazioni che l'AI porta con sé a livello economico, sociale, politico ed etico. Cogliere appieno le straordinarie opportunità che l'AI può offrire e, al tempo stesso, contenere efficacemente i rischi potenziali è una sfida cruciale che riguarda l'intera società, e non può essere delegata ai soli esperti, ai decisori politici o agli 'addetti ai lavori'. In questo scenario in rapida evoluzione, infatti, l'accesso diffuso alla conoscenza sull'AI e lo sviluppo di una solida capacità di utilizzarla in modo critico e consapevole diventano competenze civiche assolutamente essenziali per tutti i cittadini, condizione imprescindibile per poter partecipare pienamente e attivamente alla vita sociale, economica e politica e contribuire in modo costruttivo allo sviluppo democratico della società. La tradizione della democrazia partecipativa e deliberativa (Habermas, 1996) ci ricorda con forza che le scelte politiche fondamentali, soprattutto su temi così complessi, controversi e con vaste implicazioni sociali ed esistenziali come l'AI, devono essere il frutto maturo di un processo decisionale autenticamente aperto, genuinamente inclusivo, profondamente informato e che coinvolga in modo attivo e responsabile la cittadinanza nel suo complesso. E per partecipare in modo realmente efficace, propositivo e costruttivo a questo dibattito epocale, è assolutamente indispensabile partire dalla conoscenza diretta e non mediata del funzionamento di questi sistemi, comprendere a fondo le loro straordinarie potenzialità e i loro intrinseci limiti, i rischi concreti e le sfide etiche e sociali che pongono. Ecco perché, oggi più che mai, le iniziative di educazione permanente sull'AI rivestono un ruolo veramente strategico e decisivo per il futuro delle nostre società democratiche.
AI4ALL
Proprio per imparare a navigare in questo mondo affascinante e complesso dell'AI, nasce l'iniziativa AI4ALL promossa dal Laboratorio Artificial Intelligence for Education - AI4E - del Dipartimento di Scienze Giuridiche ed Economiche (DSGE) di UnitelmaSapienza, Università di Roma.
AI4ALL è un progetto gratuito e aperto a tutti che ha l’obiettivo di educare, informare e sensibilizzare sull'uso responsabile e critico dell'Intelligenza Artificiale.

AI4ALL in pillole:
- Formazione accessibile a tutti: Vogliamo offrire a tutti, studenti, insegnanti, genitori e cittadini, la possibilità di capire cos'è l'AI e come funziona, senza bisogno di essere esperti di informatica. In particolare, AI4ALL riconosce il ruolo fondamentale dei docenti e offre loro formazione gratuita e supporto continuo per guidare al meglio gli studenti nel percorso di apprendimento
- Focus sull'Etica, la Consapevolezza Critica e la Partecipazione Civica: AI4ALL non si limita a illustrare le potenzialità tecniche dell'AI, ma pone un forte accento sugli aspetti etici, sociali e civici. L'obiettivo è formare cittadini consapevoli, critici e responsabili in grado di partecipare attivamente al dibattito pubblico sull'AI e di contribuire a costruire un futuro in cui queste tecnologie siano al servizio del bene comune.
- Creatività e lavoro di squadra: Vogliamo stimolare la creatività, la capacità di risolvere problemi e il lavoro di squadra, attraverso attività pratiche e progetti collaborativi sull'AI, promuovendo l'agency studentesca e l'espressione libera delle idee.
- Connessione tra scuola e territorio: Vogliamo creare un ponte tra il mondo della ricerca universitaria e la comunità locale, promuovendo lo scambio di conoscenze e la partecipazione di tutti alla costruzione di una società più consapevole sull'AI.
- Eventi in Presenza e Online: AI4ALL combina eventi in presenza quali momenti fondamentali per creare community e coinvolgimento diretto, con attività online (formazione docenti, supporto studenti), per garantire flessibilità, accessibilità e partecipazione da diverse località, e corsi in auto-apprendimento (MOOC) dedicati ai cittadini e alle professioni
In sintesi, AI4ALL è un percorso educativo completo e innovativo che mira a formare una nuova generazione di cittadini "AI-literate", consapevoli, critici e attivamente partecipi nel plasmare il futuro dell'Intelligenza Artificiale.
