Urban Experience è un ambito di progettazione culturale per la rigenerazione urbana e la partecipazione attiva, connotata nel giocare le città attraverso le pratiche creative del performing media (c’è un lemma Treccani): una condizione abilitante perché la creatività sociale delle reti possa reinventare spazio pubblico tra web e territorio. Gli ambiti su cui opera vanno dall’urbanistica partecipativa all’educazione ambientale, dal turismo esperienziale alla gestione creativa dei conflitti, dalla cittadinanza educativa per “l’apprendimento dappertutto” e la resilienza urbana alla nuova spettacolarità interattiva e mobile degli happening innervati di soluzioni performing media.
Azioni che Urban Experience fa con “i piedi per terra e la testa nel cloud” attraverso i walkabout, conversazioni nomadi ed esplorazioni urbane basate sull’uso di sistemi whisper-radio e smartphone per “scrivere storie nelle geografie” attraverso instant blogging e geoferenziazioni (geoblog è un concetto-format coniato per le Olimpiadi-Torino2006 ), format diversi che convergono in ciò che viene definito il PerformingMedia Storytelling in cui la narrazione di un territorio s’innerva con l’azione di esplorazione e brainstorming.
Accendere lo sguardo
Si tratta di “accendere lo sguardo” quando si esplora l’ordinario urbano, attraversando luoghi che spesso si è convinti di conoscere a fondo. Una delle chiavi che adottiamo è quella di “girare la zolla” se non “scavare” per cogliere le stratificazioni antropiche, sollecitando una memoria attiva che operi con il nostro metodo dello sguardo partecipato.
È di questo che da anni cerchiamo di fare per accendere i processi partecipativi per l’innovazione sociale e la rigenerazione urbana.
Ora sono in campo delle esplorazioni per il progetto "17 goal ONU in 17 luoghi. Interpretare il Futuro Sostenibile con i piedi per terra e la testa nel cloud" per l'8xMille Valdese, azioni che da ottobre 2023 a marzo 2024, individueranno luoghi particolari nel territorio esteso di Roma Città Metropolitana, da Tor Bella Monaca a Frascati, per cogliere singolarità che interpretino i 17 obiettivi di Agenda 2030, con i piedi per terra (camminando e incontrando) e con la testa nel cloud (progettando mappe interattive e geopodcast) per un progetto di performing media sostenuto dall'8x1000 Valdese.
La Società è sempre più un laboratorio in cui la Scienza, interagendo con cittadini-utenti consapevoli, può riequilibrare i processi nell’ottica dello Sviluppo Sostenibile, a partire da quel pensiero-azione che sottende la resilienza, concetto su cui oggi in troppi (spesso gli stessi che qualche anno fa ne ignoravano l’esistenza) si sperticano nel sottovalutare. Le Nazioni Unite hanno lanciato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e i relativi 17 obiettivi che Urban Experience declinerà quindi in una serie di esplorazioni senzienti nelle geografie romane.
Coniugare storie e geografie è la nostra strategia culturale tesa ad esplicitare quanto tutto sia interconnesso, a partire dal fatto che trattare di teorie mentre si attraversano luoghi pertinenti ne amplifica il senso (sia delle teorie affrontate nelle conversazioni radiofoniche sia dei luoghi stessi, spesso ricchi di genius loci). È in questo senso che l’obiettivo principale del progetto è nel contesto dell’impatto emozionale e cognitivo: ovvero il “come” si affronta un tema come il Futuro Sostenibile. Per questo i walkabout, in quanto format di performing media, sono decisivi nel sensibilizzare i cittadini ai 17 obiettivi dell’Agenda 2030, associandoli a particolari luoghi di Roma Città Metropolitana, individuandoli come dei “sottotesti”, ambiti in cui sono inscritte esperienze significative che possano sollecitare l’interpretazione dei vari obiettivi-goal. Un esercizio semplice e netto di immersione esperienziale in un tema, invitando i cittadini ad essere protagonisti dell'esplorazione, mettendosi in gioco con il proprio corpo, camminando.
Il progetto mette in campo le condizioni abilitanti per coinvolgere tutti i cittadini-e, dai più piccoli ai più grandi, nel declinare al futuro (sostenibile) la loro vita, guardandosi intorno e dentro: commisurandosi con le criticità e le opportunità che lo sviluppo equo e sostenibile imprime nei territori, rilevando buone pratiche e anche quelle inerzie da superare.
Attraverso i walkabout, condotti in una sorta di “radio che cammina”, si andranno ad interpretare i 17 obiettivi dell’Agenda 2030, conversando in giro per Roma Città Metropolitana (fino ai Colli Albani) individuando percorsi da tematizzare. L’evoluzione di questo format d’innovazione culturale è nell’associare il riflettere-camminando con la produzione di podcast georeferenziati da pubblicare in una “mappa parlante” sia sul geoblog sia sulla web app Loquis di Georadio.
7 Goal in 17 luoghi
L'attività di audience engagement vedrà protagonisti docenti e studenti d’ogni ordine e grado con cui parlare dei 17 Goal in 17 luoghi, intersecando peculiarità tematiche e singolarità territoriali, interpretando i luoghi attraversati come un “sottotesto” per i ragionamenti esercitati nelle conversazioni itineranti e rilevando pertinenze teoriche che rivelano il genius loci dei contesti esplorati, associandoli ai 17 goal dell’Agenda 2030.
Da ottobre 2023 a marzo 2024, in giro per Roma e Frascati, si tratterà di:
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Povertà
Goal 1: porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo in periferie estreme come Tor Bella Monaca. -
Cibo
Goal 2: porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile, presso la Casa Tecnologie Emergenti con le varie start up impegnate nelle attività innovative sul fronte dello sviluppo ecosostenibile, della salute e dell’alimentazione. -
Salute
Goal 3: assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età, presso la Casa Tecnologie Emergenti con le varie start up impegnate su questo fronte, dal wellness alle filiere medicali. -
Educazione
Goal 4: fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti, a Tor Bella Monaca e al Mandrione, evocando Don Sardelli che tra le baracche dell’acquedotto Felice realizzò negli anni Sessanta un modello di cittadinanza educativa. In primavera a Frascati nella ex Villa Sciarra che accoglie oggi il Liceo Cicerone, dove trovò luogo l’Opera Pia Casa della Provvidenza con un orfanotrofio distrutto durante i bombardamenti del 1943, evocando l'esperienza apripista dei "Garibaldini dell'Alfabeto " sulla povertà educativa nell'Agro Romano operando nel territorio dei Colli Albani ai primi del Novecento. -
Donne
Goal 5: raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze, nelle Scuole Medie di Tor Bella Monaca in cui si sta ripensando lo spazio urbano con una toponomastica al femminile, ricordando a tutti da dove ha origine l'umanità; -
Acqua pubblica
Goal 6: garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico sanitarie, lungo il Parco degli Acquedotti. -
Energia pulita
Goal 7: assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e efficaci, presso la Casa Tecnologie Emergenti con le varie start up impegnate nel campo energetico con principi di sostenibilità. -
Lavoro
Goal 8:incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile per un lavoro dignitoso per tutti, agli Studios di Via Tiburtina per riflettere sulla filiera produttiva dell'audiovisivo e start up d’innovazione digitale, già incontrate alla Casa Tecnologie Emergenti -
Innovazione digitale
Goal 9: promuovere l’innovazione ed una industrializzazione equa e sostenibile, alla Casa delle Tecnologie Emergenti e in diversi altri contesti, un ambito che sottende molteplici sviluppi, da quelli educativi a quelli imprenditoriali, individuando i campi d'attuazione dell'innovazione adattiva. -
Diseguaglianza
Goal 10: ridurre le disuguaglianze all’interno e fra le Nazioni, con le famiglie di Tor Bella Monaca, zona dove i tassi di disoccupazione sono molto superiori alla media della capitale. -
Smart community
Goal 11: costruire comunità urbane resilienti e corresponsabili, a Decima-Tor di Valle per rilevare le potenzialità di intelligenza connettiva tra realtà radicate nel territorio e reti per i beni comuni. -
Economia circolare
Goal 12: garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo, in Cava Fabretti dove apprendere come la natura sappia autoregolare i propri processi in quanto emblema di circolarità. -
Emergenza climatica
Goal 13: adottare misure urgenti per combattere i cambiamenti climatici, presso la Casa Tecnologie Emergenti con le varie start up impegnate nelle attività innovative di ricerca nell'ambito del monitoraggio anbientale. -
Mare
Goal 14: conservare in modo durevole i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile, al futuro e auspicapile "parco fluviale" di Tor di Valle dove le comunità territoriali si stanno interrogando su come creare una cerniera urbana in relazione con il nuovo porto di Fiumicino. -
Biodiversità
Goal 15: proteggere l’ecosistema terrestre, arrestare il degrado del terreno e fermare la perdita di diversità biologica, nel "bosco parrasio" di Cava Fabretti dove la natura sta creando un “terzo paesaggio" recuperando la sua biodiversità in una cava di pozzolana abbandonata. -
Legalità
Goal 16: promuovere società pacifiche e più inclusive per offrire l’accesso alla giustizia per tutti, presso quella “torre della legalità" a Tor Bella Monaca che afferma il principio della giustizia come principio universale per neutralizzare l'illegalità. -
Partnership
Goal 17: rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile, nella Casa di Quartiere di Tor di Valle e in altri contesti, operando con un approccio glocal, per sollecitare l’interazione tra associazioni di promozione sociale, comunità territoriali e patti educativi di comunità.
Le azioni del progetto disseminato nella città metropolitana, da Roma fino ai Colli Albani, avranno come obiettivo principale quello di attivare una presa di coscienza attiva sui temi della Sostenibilità e al contempo attuare un metodo coinvolgente di community empowerment. Un metodo che noi consideriamo il metodo, ricordando a tutti che methodos, in greco significa sostanzialmente riflettere camminando, una condizione abilitante per esplorazioni senzienti in cui i partecipanti diventano protagonisti.