Servire al futuro. La formazione nella pubblica amministrazione ai tempi dell'AI

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Susanna Sancassiani, Walter Tortorella (a cura di), Servire al futuro. La formazione nella pubblica amministrazione ai tempi dell'AI, Roma, Carocci Editore, 2024


Nel contesto di cambiamenti radicali e sfide sempre più incalzanti negli ultimo decenni, il potenziamento delle risorse umane nella pubblica amministrazione emerge come cardine imprescindibile per l'innovazione e la qualità del servizio. Il ruolo dei dipendenti pubblici è in continua evoluzione, alimentato dalla crescente digitalizzazione e dall'adozione dell'intelligenza artificiale (IA). Di conseguenza, le competenze e i profili professionali stanno cambiando rapidamente, rendendo l'obsolescenza del capitale umano così rapida da richiedere un continuo investimento e un aggiornamento costante.

Nonostante gli sforzi, le politiche di formazione si scontrano con limitazioni finanziarie e riduzioni di personale. L'età media in aumento e la spesa per la formazione in calo sono solo alcune delle sfide evidenziate. Tuttavia, l'importanza della formazione risulta cruciale per migliorare la qualità del servizio, aumentare l'efficienza, promuovere l'innovazione, sostenere la motivazione e garantire l'adattabilità ai cambiamenti. Questo richiede un cambiamento di paradigma, passando da contesti di apprendimento meno statici e formali a approcci che valorizzino le competenze, l'innovazione e l'adattabilità.


Il volume Servire al futuro. La formazione nella pubblica amministrazione ai tempi dell'AI, curato da Susanna Sancassiani e Walter Tortorella, individua le sfide e le prospettive del lavoro pubblico, focalizzando la funzione della formazione necessaria per promuovere un cambiamento positivo e generare valore.

I saggi di vari autori, che hanno contribuito alla stesura del libro, focalizzano varie dimensioni dell’apprendimento nella PA: le policy per lo sviluppo delle persone, i metodi e gli strumenti per innovare la formazione, i luoghi e gli spazi dell’apprendimento, la governance dell’apprendimento nella PA.

Nella gestione del personale del settore pubblico la formazione e lo sviluppo sono due leve per motivare il personale e per garantire l’efficacia organizzativa e motivare, che ormai rientrano a pieno titolo nei piani di total revarding per giovani e meno giovani. Il life long learning può sostenere la crescita delle persone: interventi sporadici e frammentati, una tantum devono lasciare il passo a una pianificazione strategica della formazione di medio-lungo periodo e lunghissimo periodo. Vanno ripensati i processi di apprendimento e la strategia metodologica sottostante, anche in funzione di nuovi e continui bisogni di apprendimento, abbandonando definitivamente strumenti e processi datati.


Nel volume si sottolinea spesso come la formazione debba combinare competenze tecniche e trasversali per rispondere alle sfide contemporanee. La capacità di apprendimento continuo è cruciale per affrontare la complessità delle organizzazioni pubbliche e migliorare le performance sia individuali che collettive. Le amministrazioni possono inoltre evolvere, divenendo ambienti di apprendimento dinamici e flessibili, in cui la formazione diventa un momento di valorizzazione del personale e non solo un processo burocratico.


Oltre alle strategie di sistema il volume dedica diversi contributi alla progettazione didattica, che in questo nostro presente può integrare pedagogia, spazi fisici e digitali, e tecnologie emergenti. L’uso di approcci innovativi, come il modello Pedagogy-Space-Technology (PST), promuove esperienze formative attive e coinvolgenti, capaci di trasformare le conoscenze e le competenze dei dipendenti pubblici. La crescente disponibilità di corsi online e blended richiede una visione sistemica nella progettazione formativa, per sfruttare appieno le potenzialità delle nuove tecnologie.

Le metodologie innovative di apprendimento sono fondamentali per rispondere alle esigenze di un contesto in rapida evoluzione come quello della pubblica amministrazione. In questo panorama, è essenziale adottare approcci che favoriscano l'interattività e la partecipazione attiva. L'integrazione di tecnologie emergenti, come l'intelligenza artificiale, la realtà aumentata e la realtà virtuale, consente di creare esperienze formative immersive e coinvolgenti, che stimolano la creatività e la collaborazione tra i partecipanti. Inoltre, l'adozione di modelli di apprendimento blended, che combinano formazione in presenza e online, offre flessibilità e accessibilità, permettendo ai dipendenti di apprendere secondo i propri ritmi e stili.


Un altro aspetto cruciale è l'uso di metodologie interdisciplinari, che incoraggiano l'interazione tra diverse aree di competenza e promuovono la risoluzione creativa dei problemi. L'apprendimento basato su progetti e casi reali, ad esempio, non solo facilita l'acquisizione di competenze tecniche, ma stimola anche il pensiero critico e la capacità di lavorare in team. Queste esperienze pratiche aiutano a costruire specialismi complessi e multidisciplinari, indispensabili per affrontare le sfide del lavoro pubblico.

Infine, la creazione di ambienti di apprendimento dinamici e collaborativi, dove i partecipanti possano co-progettare il proprio percorso formativo, è essenziale per incoraggiare un approccio autodiretto e motivato. Favorire la discussione tra pari e l'apprendimento esperienziale consente ai dipendenti di apprendere non solo dai formatori, ma anche dai propri colleghi, arricchendo il processo educativo e rafforzando le reti professionali. In questo modo, le metodologie innovative di apprendimento si pongono come strumento strategico per il potenziamento delle competenze e il miglioramento delle performance nelle amministrazioni pubbliche.


Un aspetto fondamentale è l'individualizzazione della formazione: gli individui devono essere capaci di definire il proprio percorso formativo, sfruttando strumenti e algoritmi per un apprendimento personalizzato. Questo non solo valorizza le esperienze educative, ma favorisce anche un allineamento tra gli obiettivi formativi e le necessità istituzionali.


La formazione deve anche includere spazi di apprendimento collaborativo e co-progettato, attraverso reti professionali che favoriscano lo scambio di competenze e esperienze. La creazione di un ecosistema favorevole inizia già nelle scuole e università, che dovrebbero incentivare l'interesse per la pubblica amministrazione e offrire percorsi di carriera chiari e opportunità di formazione continua.


Infine, per attrarre giovani talenti e garantire un futuro sostenibile, è fondamentale che i sistemi educativi e le amministrazioni collaborino strettamente. La formazione deve dunque essere vista come una leva strategica per lo sviluppo del capitale umano, mirando a una gestione meritocratica delle risorse e a un’offerta formativa che consideri il lavoro come vocazione. Solo così sarà possibile costruire un futuro in cui i dipendenti pubblici siano agenti di cambiamento, in grado di affrontare le sfide emergenti con competenza e passione.

Il comitato redazionale

Myriam Ines Giangiacomo

Domenico Lipari

Giusi Miccoli

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