Oltre le decisioni: l’intelligenza artificiale generativa come palestra cognitiva del Middle management sanitario e sociosanitario

CONDIVIDI SU:

Dalla solitudine cognitiva alla partnership uomo-macchina: come supportare il Middle management a rendere sempre più abitabile la complessità?

L'intelligenza artificiale generativa (GenAI) è tra noi.
​In sanità, la questione non è più se utilizzarla, ma come integrarla per potenziare, non sostituire, l'intelligenza umana. Per il middle management sanitario e sociosanitario, spesso chiamato a decidere in solitudine, essa può evolversi in un partner cognitivo: un alleato che stimola domande, rende espliciti i ragionamenti e accompagna verso decisioni più consapevoli. Il cambio di paradigma richiesto si traduce in un mindset collaborativo uomo-AI, fondato su alcuni pilastri:

La co-creazione e la co-progettazione con la GenAI non si riduce a un semplice rapporto di esecutore a comando. Al contrario, la GenAI, rappresenta un vero e proprio partner con cui costruire ragionamenti, esplorare scenari e potenziare il pensiero critico. Come suggerisce l'approccio socratico (Socrating) il dialogo con l'AI diventa uno spazio di iterazione continua. In sintesi è utilizzare la GenAI come un vero e proprio "allenatore" delle proprie idee.

L'antifragilità, concetto illustrato da N. N. Taleb in ”Antifragile. Prosperare nel disordine”, invita a imparare a trarre forza dalla complessità e dalle crisi. Non si tratta di eliminare l'incertezza, ma di utilizzarla per navigare meglio e trasformarla in opportunità di apprendimento evolvendo attraverso le difficoltà.

In pratica, il nuovo mindset si manifesta così: prima chiedevo alla GenAI la soluzione di un problema. Ora porto il mio problema all'AI e le chiedo di aiutarmi a pensare, facendomi le domande che non ho (ancora) immaginato e di evidenziare i punti ciechi del mio ragionamento. Non si tratta più di "usare" uno strumento, ma di "collaborare" con uno sparring partner: è questo il salto culturale che libera il potenziale trasformativo della tecnologia.

Il middle management tra tensioni e solitudine cognitiva

Il middle management incarna le tensioni fondamentali dei sistemi contemporanei: il bilanciamento tra l'imperativo della cura e le esigenze dell'organizzazione, tra risorse limitate e bisogni crescenti. Questo ruolo, per sua natura esposto a conflitti e incertezze, genera una condizione di solitudine cognitiva. La GenAI rivoluziona il paradigma diventando un'infrastruttura cognitiva integrata. Come sottolinea il Prof. L. Floridi nel “Manifesto Onlife” non si tratta più di distinguere tra reale e digitale ma di vivere in una condizione ibrida dove la GenAI è parte integrante del processo di cura e gestione. Questa trasformazione dà vita a una nuova grammatica della leadership. La GenAI non sostituisce il professionista, ma lo affianca, liberando tempo dai compiti ripetitivi e restituendo spazio al pensiero strategico. Nei team ibridi, i manager possono attivare agenti AI specializzati, confrontare prospettive multiple e sviluppare quella nuova alfabetizzazione manageriale che unisce competenze tecniche, umanistiche e relazionali.

AMMI: una palestra cognitiva per il Middle management

Dalle riflessioni sviluppate, grazie a percorsi formativi dedicati al tema, nasce AMMI (Artificial Middle Management Intelligence), una web app sperimentale concepita come palestra cognitiva. I chatbot di AMMI non forniscono soluzioni pronte, ma pongono domande, propongono varianti e guidano la riflessione. Nasce come risposta a un paradosso ben noto ai coordinatori: la necessità di strumenti per sostenere decisioni complesse e, al tempo stesso, il rischio di perdere quella sovranità decisionale che è cuore della professionalità. La piattaforma amplifica l'intelligenza decisionale attraverso un dialogo socratico strutturato che preserva e potenzia l'agency del professionista.

Ogni interazione richiede all'utilizzatore di esplicitare obiettivi, vincoli e risorse disponibili, trasformando problemi nebulosi in sfide affrontabili. Attraverso agenti specializzati e la modalità multi-agente, AMMI integra fino a tre prospettive diverse in un unico dialogo, generando una "tensione creativa" che alimenta l'innovazione organizzativa. Questo processo di co-creazione sviluppa competenze metodologiche trasferibili e costruisce antifragilità organizzativa: capacità di crescere attraverso le sfide.

Sfide e opportunità: verso una cultura manageriale aumentata

Le sfide restano numerose: qualità e governance dei dati, trasparenza degli algoritmi, rischi di bias, privacy e compliance normativa. La più grande è culturale: rendere visibile il proprio pensiero significa affrontare vulnerabilità e mettere in discussione certezze.

Per affrontare concretamente queste sfide nella pratica quotidiana, è necessario un approccio che unisca consapevolezza e metodo. Significa imparare a formulare domande precise che riducano i pregiudizi nelle risposte, proteggere sistematicamente i dati sanitari anche nelle semplici interazioni con i chatbot e chiedersi sempre "chi è responsabile" quando una decisione nasce dalla collaborazione con l'AI. Questa attenzione etica non è ostacolo all'innovazione ma la condizione per costruire una fiducia solida in questi strumenti. AMMI rappresenta un primo passo verso una cultura manageriale aumentata, dove il Middle management resta protagonista e può diventare regista del cambiamento, costruendo nuove alleanze tra umano e digitale per una sanità sempre più consapevole e sostenibile.

Il viaggio è iniziato. Si tratta di imparare un nuovo gioco che richiede attenzione e continuo adattamento: esplorare, sperimentare e valutare.

Sei pronto a sperimentare le nuove regole del gioco?

Accedi ad AMMI per avviare la palestra cognitiva.

Il comitato redazionale

Myriam Ines Giangiacomo

Domenico Lipari

Giusi Miccoli

Vindice Deplano

Vivaldo Moscatelli

Roberto Vardisio