Editoriale del nr. 1 - Formazione e Cambiamento riprende le pubblicazioni

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“Formazione & Cambiamento”, come sanno i suoi più assidui (e meno giovani) lettori, è apparsa per la prima volta per mia iniziativa nel 2001 ed ha continuato ad essere pubblicata regolarmente con frequenza bimestrale nel sito istituzionale del Formez.
Per ragioni legate a scelte editoriali del Formez, “Formazione & Cambiamento” ha cessato di essere pubblicata nella sua forma originaria nel luglio 2014 (l’ultimo numero di quella serie è l’84).
Nei suoi 14 anni di presenza nel web, “Formazione & Cambiamento” è riuscita a conquistare l’interesse di un pubblico sempre più vasto caratterizzandosi come un veicolo di servizi informativi - rivolti ad una platea molto ampia di attori della formazione - a variabile grado di approfondimento su un insieme di temi legati all’apprendimento degli adulti. Questa prospettiva, volutamente ampia ed aperta, si è tradotta in una logica editoriale orientata a cogliere nella misura del possibile una molteplicità di temi, di questioni e di riferimenti alle pratiche seguendo un approccio transdisciplinare quanto alle teorie di riferimento, fondato sul legame con le (e sulla valorizzazione delle) esperienze, aperto al confronto. 
È difficile dire quanto l’esperienza dei quattordici anni (e 84 numeri) di “Formazione & Cambiamento” abbia contribuito allo sviluppo della cultura della formazione italiana – in un tempo di scarsa presenza non solo nel web di punti di riferimento – riviste, newsletter, ecc. – specializzati e autorevoli. Certo è che la rivista ha potuto contare sul contributo di moltissimi esperti di riconosciuto valore che hanno risposto generosamente (con articoli, interventi, interviste) alle mie sollecitazioni a collaborare alla costruzione dei vari numeri del webmagazine. Al tempo stesso, non si può non segnalare, almeno come indicatore di gradimento, la crescente attenzione degli addetti ai lavori testimoniata dalla notevole dimensione quantitativa degli abbonati alla rivista – l’ultimo dato disponibile ne registra circa 13.000.
Il ragguardevole patrimonio di contributi di ottimo livello accumulato in tutti questi anni (e “custodito” nel vasto archivio della rivista, ma anche nella memoria collettiva dei numerosi attori che hanno reso possibile la nostra “impresa”) non può andare disperso; al contrario, reclama di essere recuperato, valorizzato e rinnovato. Ma anche la responsabilità verso i tanti lettori e abbonati che finora hanno seguito il nostro lavoro impone di riprendere il cammino bruscamente interrotto lo scorso anno.
Sono queste le ragioni principali che mi hanno indotto a rilanciare in forme decisamente rinnovate (nell’ispirazione, nella logica editoriale e nella forma grafica) l’esperienza di “Formazione & Cambiamento”, il cui sottotitolo (“Rassegna trimestrale sulle teorie e sulle pratiche dell'apprendimento") riassume l’intenzione di tenere insieme le dimensioni della teoria e della metodologia da un lato e quelle dell’esperienza concreta dall’altro.
Allo scopo di rendere tale rilancio più efficace e più ampiamente condiviso ho invitato a collaborare nell’impresa (e loro hanno accettato con entusiasmo) Myriam Giangiacomo, Giusi Miccoli e Vindice Deplano che, insieme a me faranno parte del “comitato editoriale” della rivista e contribuiranno a rafforzarne la gestione e ad ampliare sia la rete degli autori, sia la platea dei lettori e degli abbonati.
Una nutrita schiera di esperti – in vario modo impegnati nella riflessione sui temi della formazione e dell’apprendimento – comporrà il nuovo “comitato scientifico” della rivista.
La linea adottata dal comitato editoriale per il rilancio di “Formazione & Cambiamento” punta a pubblicare quattro numeri l’anno e a concentrare in ogni numero un limitato numero di articoli dedicati all’approfondimento di un tema specifico. La   "formula" dei numeri tematici (o speciali) obbliga di volta in volta a selezionare questioni rilevanti sulle quali focalizzare l’attenzione e l’invito alla riflessione (attenzione e riflessione che riguardino al tempo stesso gli autori e i lettori). La scelta dei temi da proporre rifletterà inevitabilmente quanto emergerà dal dibattito e dalla più accreditata produzione scientifica. Ogni tre mesi dunque usciremo con uno speciale che affronterà un tema definito la cui cura sarà affidata da noi ad un editor esperto del tema che si occuperà di (a) introdurre il numero speciale con un suo contributo; (b) di individuare gli autori di tre articoli (che potranno essere di più in ragione della complessità o della rilevanza del tema affrontato).
Oltre all’approfondimento tematico, ogni numero conterrà una rubrica dedicata alle pratiche formative raccontate da formatori o consulenti o ricercatori che ne abbiano fatto esperienza. Le pratiche di cui si ospiteranno tre resoconti narrativi dovranno fare riferimento al tema dello speciale di ciascun numero. Sarà possibile in tal modo mantener vivo il legame tra teorie e pratiche richiamato dal sottotitolo della rivista e sarà possibile rafforzare il legame della rivista con i suoi lettori. Allo scopo di rintracciare tali esperienze, bisognerà lanciare regolarmente una sorta di call rivolta ai lettori (una call permanente in sostanza) che chieda degli articoli su casi di formazione di particolare interesse e comunque attinenti al tema dello speciale in programma (è del tutto evidente che per la pubblicazione saranno seguiti criteri quasi-concorsuali per cui, a insindacabile giudizio del comitato editoriale e dell’editor dello “speciale”, saranno pubblicati i migliori tre). Attraverso questa rubrica, si darà voce ai portatori di esperienze utili (nell’ipotesi che sia sostenibile un processo di partecipazione dei lettori) e al tempo stesso saranno valorizzate pratiche meritevoli di attenzione e di diffusione. 
Non mancherà, come da tradizione, una rubrica dedicata al suggerimento di letture (libri, riviste, ecc.) ritenute rilevanti dal punto di vista del loro contributo allo sviluppo dei saperi teorici e metodologici dell’apprendimento e della formazione.
Tutti i contributi – tanto gli articoli dello “speciale” e quelli dedicati alle esperienze, quanto le recensioni – avranno un “taglio” essenziale sia sul piano dell’esposizione (e dell’argomentazione) dei contenuti, sia, per conseguenza, su quello della lunghezza. L’equilibrio e l’omogeneità delle dimensioni sono una condizione necessaria per realizzare un “prodotto” agevolmente fruibile da una pubblico tendenzialmente molto vasto di lettori.
Come si vede, le scelte adottate per il rilancio di “Formazione & Cambiamento” puntano su una linea agile ed essenziale. È una scelta di campo, questa, che si propone di offrire contributi capaci di penetrare in profondità e in estensione nel vasto “territorio” della formazione italiana. “Formazione & Cambiamento” non è, né vuole essere una rivista accademica, ma non rinuncia in alcun modo al rigore concettuale, alla solidità dell’argomentazione e all’adesione alla realtà concreta delle pratiche professionali degli operatori.
Licenziamo dunque questo “numero zero” nella speranza che alle premesse qui enunciate seguano svolgimenti all’altezza delle nostre intenzioni.

Il comitato redazionale

Myriam Ines Giangiacomo

Domenico Lipari

Giusi Miccoli

Vindice Deplano