Introduzione al numero tematico 6 - Una metamorfosi possibile

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"Cambiare la Pubblica amministrazione con la formazione" è il tema di questo numero della rivista Formazione & Cambiamento che punta i riflettori su tre focus: il cambiamento del processo dell'apprendimento, l'investimento sui dipendenti pubblici – come strumento per attuare le riforme –, l'innovazione nelle pratiche e negli strumenti dei formatori.

Partiamo dal primo focus.

Il mondo dell'apprendimento, come molti di noi formatori amano evidenziare, sta evolvendo da un processo in cui il soggetto della formazione è plasmato da un docente ad un processo di co-creazione delle conoscenze, delle competenze, delle capacità e delle esperienze.

Da alcuni anni assistiamo alla transizione – non lineare – da un processo top-down, caratterizzato da un'impostazione gerarchica dello sviluppo delle persone, ad un processo bottom-up, in cui formatori e destinatari collaborano alla creazione e allo sviluppo di conoscenze, competenze e capacità. Si tratta di una visione dell’apprendimento circolare, orizzontale e reticolare. Il formatore detentore del sapere e protagonista della trasformazione delle persone diviene un facilitatore dell’apprendimento degli individui. In linea con il processo di riforma internazionale dei sistemi di istruzione superiore promosso dall’Unione Europea a Bologna già nel 1999, si sta attuando il rinnovamento delle metodologie dell’insegnamento attraverso un approccio all’apprendimento centrato sui destinatari della formazione.

Questa tendenza è visibile agli attori della formazione impegnati nella creazione di una reale società della conoscenza, che si manifesta nella valorizzazione degli asset intangibili quali appunto conoscenze, competenze e capacità.

Se vogliamo concretamente cambiare la nostra società e le organizzazioni in cui lavoriamo, dobbiamo necessariamente investire in formazione. Questo assunto è valido anche per la pubblica amministrazione. Il cambiamento della PA e il raggiungimento degli obiettivi strategici sono possibili se si investe sulle persone.

E siamo così al secondo focus.

La recente Riforma della Pubblica Amministrazione definisce nuove regole del lavoro pubblico e allo stesso tempo promuove un’amministrazione più trasparente, semplice e aperta ai bisogni dei cittadini, con l’obiettivo di promuovere i valori dell’open government evidenziando la centralità del contributo di ognuno, cittadini e dipendenti. Le riforme sono sicuramente leve importanti per introdurre il cambiamento ma non sono sufficienti per consentire il cambiamento. Da più parti, infatti, si sottolinea come l’innovazione non possa essere a costo zero e che manca la “capacità di execution” e cioè l’effettiva capacità di attuare il cambiamento. Oltre a trasformare i processi e i relativi output, è necessario agire sulle persone, soprattutto in un periodo in cui le scarse risorse finanziarie delle PA centrali e locali hanno obbligato al blocco del turnover. Quindi, è necessario, da un lato, implementare le policies nazionali e territoriali e, dall’altro, ridefinire i processi di lavoro e investire sullo sviluppo di competenze delle figure professionali specialistiche e skills di base di tutti gli operatori della PA. È importante avere team con profili di alto livello, come nel caso del team per la trasformazione di Piacentini o di diverse organizzazioni pubbliche (per esempio Corte dei Conti o INAIL), ma è altrettanto importante avere una “base” che sia in condizione di operare. L’innovazione è così possibile se si investe sullo sviluppo di competenze del personale pubblico per metterlo in grado di svolgere un ruolo attivo nell’implementazione appunto dell’innovazione.

In questo numero della rivista gli articoli pubblicati delineano il contesto della PA, il cambiamento in atto e la necessità della crescita delle competenze delle persone. Inoltre, descrivono luci ed ombre delle politiche pubbliche e delle scelte strategiche in tema di apprendimento.  Per raggiungere gli obiettivi strategici e di performance di una organizzazione pubblica è necessario "investire sulle persone" e far crescere "la consapevolezza che la formazione è uno strumento di costruzione e crescita delle competenze delle persone".

Il terzo focus riguarda l'innovazione nelle pratiche e negli strumenti.

Gli uffici formazione delle PA locali e centrali sono impegnati nell’aggiornamento del personale e nello sviluppo di competenze e capacità, pur in presenza di risorse limitate. Alcune organizzazioni si limitano a svolgere una funzione di aggiornamento e di adeguamento, assolvendo agli obblighi formativi connessi alla normativa sulla prevenzione della frode e della corruzione, sugli appalti e sulla sicurezza. Altre cercano di individuare soluzioni innovative per soddisfare comunque tale obbligo, innovando processi, metodologie, contenuti, strumenti. Ci sono organizzazioni che sperimentano sistemi di analisi delle competenze, World Cafè sul tema della prevenzione della corruzione, Mooc per lo sviluppo di competenze digitali, serious game per il potenziamento della leadership. In questi casi la formazione svolge un'importante funzione nel processo di cambiamento e innovazione della cultura e dell'organizzazione pubblica.

I tre focus sono raccontati nelle piccole e grandi storie di cambiamento di questo numero di Formazione & Cambiamento. "Cambiare la Pubblica amministrazione con la formazione" è possibile, proponendo processi di apprendimento che focalizzano in modo nuovo competenze, destinatari, contenuti e metodi.

Il comitato redazionale

Myriam Ines Giangiacomo

Domenico Lipari

Giusi Miccoli

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