Che lavoro fai? Sono una grafologa…

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Se c’è una cosa che accomuna le persone che svolgono professioni insolite, è quella di dover spesso spiegare agli altri ciò che si fa. Compito non semplice, come nel mio caso, laddove la grafologia, materia con la quale lavoro, è stata per lungo tempo relegata a un semplice gioco da salotto o, peggio ancora, a un’arte divinatoria. Nella mia attività professionale posso infatti confermare di aver incontrato persone che, non di rado, mi hanno posto domande incongrue orientate proprio da questi pregiudizi.

Scrivere: un’attività cerebrale complessa

La scienza grafologica è invece una scienza umana che si propone di studiare la scrittura analizzandola in ogni suo aspetto al fine di conoscere le peculiarità personali di chi scrive per mezzo di un criterio di osservazione globale dei segni grafici e della loro interazione sul foglio. L’atto dello scrivere racchiude al suo interno un’attività cerebrale complessa che trascina con sé l’espressione profonda del nostro vissuto personale.

Nel corso di questi ultimi anni l’opinione sulla grafologia è un po’ cambiata grazie a una maggiore divulgazione della materia da parte del mondo accademico-universitario, delle scuole di riferimento, delle associazioni di categoria ma, soprattutto, ciò si deve agli interventi televisivi, radiofonici, social o su carta stampata in argomento, come pure alle numerose serie TV Crime, dove spesso la figura di un affascinante grafologo forense irrompe sulla scena del crimine e aiuta a risolvere il caso. Potenza dei media! Così, da una categoria di professionisti non meglio identificati e pure un po’ particolari, si è passati a quella in cui farne parte è diventato, addirittura e per così dire, cool!

Grafologia: una preparazione seria e scrupolosa

La mia esperienza racconta tuttavia altro. Essere una grafologa e lavorare con la grafologia sottende una preparazione seria e scrupolosa che deve necessariamente attenersi agli studi svolti in stretta materia.

Il gesto grafo motorio è un movimento orientato da impulsi neurofisiologici e automatismi grafici che lascia sulla carta, mediante la funzionalità della mano, segni del tutto personali che raccontano le caratteristiche individuali di chi scrive. Non a caso, infatti, due scritture uguali non esistono e possiamo ricondurre uno scritto a una determinata persona proprio in virtù di questa unicità. E che la scrittura sia lo specchio privato e segreto di ciò che veramente siamo e non di quello che vorremmo sembrare, lo dimostra il fatto che molte volte le persone mi hanno negato anche solo la visione della loro grafia — come si negherebbe la vista di una parte intima personale — oppure me l’hanno mostrata per sapere qualcosa di più su loro stessi.

Per poter utilizzare la scienza grafologica nelle sue varie applicazioni pratiche, sono necessari anni di formazione che comprendono approfonditi studi metodologici e di letteratura di riferimento. Le scuole principali sono quelle di orientamento francese e italiano riconosciute dalle associazioni di categoria e accreditate presso i Tribunali del territorio nazionale, che prevedono una formazione triennale di base propedeutica alle successive specializzazioni biennali in grafologia forense e in educazione del gesto grafico.

La rigorosa formazione richiesta dunque al grafologo — in special modo al grafologo forense o all’educatore del gesto grafico — è dovuta all’estrema delicatezza degli argomenti trattati che devono necessariamente beneficiare di un’adeguata competenza e professionalità. In ambito forense, ad esempio, si possono facilmente immaginare le importanti ricadute sociali, economiche e giudiziarie per un soggetto a cui venga erroneamente attribuita la paternità di una firma per la quale il Giudice chiede consulenza.

Quattro macroaree

L’analisi grafologica è infatti utilizzata in ambito sia lavorativo che privato differenziandosi nel suo approccio metodologico e teorico a seconda degli interventi richiesti. In ambito forense, il profilo grafologico di personalità non è ammesso dalla legge e dunque l’analisi è esclusivamente basata sull’accertamento dell’autenticità o della falsità di firme e scritti mediante tesi grafologiche sostenute da oggettivi rilievi derivanti dall’utilizzo di strumentazione tecnica come lampade IR, UV, microscopio digitale e altro ancora.

Possiamo quindi individuare, in linea di massima, quattro macro aree di intervento della grafologia quali:

1 - Area personale-familiare:

  • profilo grafologico personale;
  • profilo grafologico di coppia e/o familiare;
  • profilo grafologico a sostegno di psicoterapeuti per i loro pazienti.

2 - Area forense (testamenti, firme su contratti, assegni, fideiussioni):

  • consulenze tecniche di ufficio a sostegno dei Giudici presso i Tribunali;
  • consulenze tecniche di parte a sostegno delle parti in causa e dei loro legali;
  • pareri preliminari all’eventuale procedimento di causa.

3 - Area educativa e dell’età evolutiva:

  • pregrafismo nei bambini della scuola materna;
  • educazione del gesto grafico nei bambini e ragazzi disgrafici e con D.S.A.;
  • orientamento scolastico per la scelta delle scuole superiori o per l’università;
  • ri-educazione grafo motoria nelle disgrafie dell’adulto;
  • ri-educazione grafo motoria per gli adulti con difficoltà scrittorie a seguito di eventi traumatici o patologici.

4 - Area aziendale:

  • affiancamento nella ricerca e nella selezione del personale con valutazione delle caratteristiche psico-attitudinali dei candidati;
  • ricerca del potenziale di sviluppo delle risorse;
  • supporto per la formazione e la ricollocazione aziendale delle risorse umane;
  • analisi delle risorse in relazione alla formazione dei team di progetto.

La grafologia, oltreché essere uno strumento versatile e di grande aiuto in molte occasioni, è una materia di grande fascino che non smette mai di stupire e di interessare anche chi la utilizza quotidianamente. In un’epoca storica in cui parrebbe essere morta, la scrittura manuale invece resiste; anzi, s’impone ancora, con il suo vissuto millenario, come modello comunicativo distintivo e strumento indispensabile di apprendimento, propedeutico, nell’età evolutiva, al corretto sviluppo delle abilità cognitivo-funzionali di bambini e ragazzi.  



Il comitato redazionale

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Domenico Lipari

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