Le Nuvole di NuvolaProject

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"Cosa sono le nuvole", cantava Pasolini.

Le nostre sono rilevatori/rivelatori di fenomeni atmosferici, ma soprattutto sociali, così le abbiamo immaginate combinando le suggestioni antiche dei Fulgurales, gli oracoli etruschi, e l’immateriale materia di bit di cui è composto il Cloud a cui affidiamo i nostri dati, ma anche ispirandoci all’idea di pareidolia che da sempre le rende catalizzatori della creatività umana.


Una scultura phygital

Nel 2018 abbiamo realizzato la nostra istallazione site specific “Nuvola” per il Macro Asilo – Museo di Arte Contemporanea di Roma per Soft Science, una scultura phygital (fisica e digitale) lunga due metri, sospesa a dieci metri di altezza nel grande foyer del museo, proprio accanto al lucernario che la metteva in relazione con il continuo fluire e mutare del cielo. La nostra Nuvola, nutrendosi dei bit generati dallo scambio di tweet sui temi della violenza e intolleranza, creava tempeste di lampi rendendo visibili le dinamiche di diffusione di questi messaggi nel Cloud. Un inquietante lampo rosso irrompeva nello spazio del museo al rilevamento di ogni messaggio di intolleranza diffuso da un influencer, scatenando in pochi secondi una tempesta di lampi rossi più piccoli a segnalare il propagarsi del messaggio ripostato dai follower. Questo di fatto rendeva evidente l’impatto antropologico e sociale di una comunicazione affidata ai social, semplificata, veloce e pervasiva, che cerca una reazione viscerale e delle cui conseguenze spesso non si ha la percezione. La Nuvola rileva e rivela dunque un fenomeno che la sola rappresentazione statistica e razionale rischia di non rendere in modo efficace. Il suo linguaggio di forma ancestrale e archetipica, con i suoi lampi di luce, impulso e colore, che non hanno bisogno di traduzione per trasmettere messaggi in modo puntuale e allo stesso emozionale, tocca lo spettatore e lo coinvolge mandando in vibrazione la sua intelligenza emotiva, di fatto potenziando la percezione e la consapevolezza del fenomeno.

Negli anni le Nuvole hanno fatto la loro apparizione in diverse realtà, mutando forma e sostanza, a volte più piccole, a volte immateriali e digitali, gigantesche sui led wall di Times Square, sotto forma di NFT nella blockchain, protagoniste di esposizioni in giro per il mondo, di trasmissioni televisive, portate in braccio in camminate/performance per Urban Experience

o proiettate a dipingere con la luce i muri di palazzi unendo città di Paesi lontani e ancora citate in mostre internazionali da altri artisti.

Questa loro natura mutevole le porta oggi a essere contemporaneamente protagoniste di due mostre in “forme” e Paesi diversi.


Installazioni

A Roma, a Palazzo Merulana nell’ambito della mostra “Tecnologie urbane”, curata da Serenella Di Marco e Luca Ceresoli, sono ospitate per tre mesi due installazioni fisiche o meglio phygital, “Brain Storming” e “Nuvola”.

In “Brain Storming”, due piccole Nuvole, con una forma ispirata a quella di un cervello, si illuminano di lampi a citare le attività di scambi elettrici delle nostre sinapsi che avvengono durante una conversazione; animate infatti da due intelligenze artificiali, sono impegnate in brainstorming sui temi della sostenibilità; gli spettatori possono seguire lo scambio di battute su un display e sono invitati a interagire attraverso una applicazione sviluppata ad hoc con cui chattare con le due Nuvole AI. Istallazione ludica e provocatoria, un modo per suggerire che dovrebbero essere le intelligenze naturali a doversi impegnare in un ragionamento permanente su questi temi.

“Nuvola”, installazione a metà fra il fisico e il digitale, una scultura di un metro e mezzo di lunghezza “sospesa” su una colonna trasparente, monitora e ascolta lo scambio di messaggi su Reddit, Twitter (X) e Mastodont sui temi della sostenibilità, questioni climatiche e sociali, evidenzia le parole chiave, tiene traccia del discorso e fa sentiment analysis del contenuto, di fatto sollecitando la consapevolezza sui fenomeni e sul modo in cui vengono percepiti e affrontati.

Istallazione a cavallo fra onlife e online, che vive in tempo reale, produce lampi di connessione empatica tra lo spettatore e le persone che da ogni parte del mondo nello stesso istante si stanno interrogando su queste tematiche, rendendo consapevoli di essere parte di uno stesso organismo pianeta.


Dal teatro all'Arsenale

Contemporaneamente le nostre opere digitali dipingono di luce l’affascinante Arsenale veneziano del XIV secolo sull’isola croata di Hvar.

La mostra “Pop in NFT” vede le opere di dieci artisti internazionali in dialogo con l’arte Pop di Richard Bernstein, artista della Farm di Andy Warhol, giocando sul rapporto fra contemporaneo, antico e icone pop senza tempo.

Opere digitali proiettate sulle pareti interne dell’arsenale si fondono con la materia di pietra creando un suggestivo affresco animato in una atmosfera onirica.

In un gioco di riflessi e riflessioni, esponiamo Sibille e Nuvole, oracoli pop del nostro contemporaneo. A fianco della Nuvola, questa volta nella forma immateriale di video digitale, che con il suo respiro di luce riverbera l’appello di un Pianeta che reclama attenzione e si fa messaggera di un nuovo Rinascimento, presentiamo in mostra Art Prophecies, in cui performance attoriale e elaborazione digitale animano figure di Sibille rappresentate nel corso dei secoli dai grandi Maestri della storia dell’arte, come Michelangelo o Raffaello, facendo riverberare nell’intero spazio le parole di antiche profezie in lingua latina e greca attinte dai testi classici.


Veniamo dal teatro, dalla arte performativa, il nostro lavoro mira a rendere performanti le nostre opere perché possano trasmettere a un tempo messaggi, informazioni ed emozioni, commuovendo e movendo lo spettatore, rendendolo performante a sua volta, un attore attivo e consapevole, perché si inneschi un circolo virtuoso.

Nel nome che ci siamo dati, NuvolaProject, è insita una dichiarazione d’intenti, il cuore della nostra visione, che intersecando i linguaggi dell’arte e della tecnologia, vuole riverberare l’immateriale creando un ponte fra il qui e ora e l’effimero, la nostra realtà in eterno mutamento.


Il comitato redazionale

Myriam Ines Giangiacomo

Domenico Lipari

Giusi Miccoli

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